Caos formazione professionale: incubo licenziamento per 244 lavoratori
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Il ritardo con cui arrivano i pagamenti alle agenzie accreditate, in media 250 giorni, i debiti che la Regione ha accumulato, pari a 14 milioni, una riforma organica che stenta ad arrivare: il sistema della formazione professionale in Sardegna è nel caos.
L'incubo di nuovi licenziamenti si abbatte sui 244 lavoratori appartenenti a più di 150 agenzie professionali accreditate. Le imprese non sono più in grado di anticipare le risorse finanziarie per conto della Regione e i dipendenti sono costretti a subire ritardi nei pagamenti degli stipendi e a ricorrere ad accordi di riduzione d'orario o, nei peggiori dei casi, a rischiare la perdita del posto di lavoro.
IL CASO CARBONIA - I lavoratori isolani che operano nella formazione professionale hanno già pagato un prezzo pesantissimo, e i 16 lavoratori licenziati dell'Enap di Carbonia rappresentano il caso più eclatante di questa situazione di emergenza. Per questi motivi, annunciano "l'organizzazione di un'imminente giornata di mobilitazione, da convocare sotto il Consiglio regionale, a Cagliari", spiega Maria Luisa Ariu, segretaria generale della Cisl Scuola. In particolare, "gli operatori chiedono alla Giunta regionale la convocazione urgente e l'apertura di un tavolo di trattativa per individuare soluzioni concrete finalizzate alla salvaguardia occupazionale e per rilanciare il comparto attraverso l'adozione di un nuovo modello di governo del sistema della formazione professionale innovativo, flessibile, e coerente con i bisogni", sottolinea Ignazio Ganga, segretario regionale della Cisl.
SERVE UNA RIFORMA - I sindacati, dunque, spingono affinché la Regione vari una riforma organica del sistema. "Uno degli aspetti di maggior debolezza delle politiche attive per il lavoro è quello della formazione professionale, il cui ruolo è invece essenziale per promuovere nuovo lavoro nell'Isola", spiega Ganga. "Da anni la Cisl invoca una norma che restituisca al sistema della formazione professionale la dignità che solo in Sardegna è stata tolta. Occorre", aggiunge, "una formazione professionale che operi sul solco della costruzione di una filiera della conoscenza collegata al lavoro, insistendo maggiormente sui progetti di integrazione fra scuola e lavoro. Una riforma per ora annunciata e per la quale le parti sociali attendono ancora di essere convocate". Inoltre, conclude Ganga, "serve una diversa partecipazione delle parti sociali regionali e territoriali alla programmazione delle azioni di politica attiva, in particolare quelle del Fondo sociale europeo, per il quale è atteso un recupero del ruolo partenariale nella programmazione delle risorse".
Mauro Madeddu