"I trasferimenti decisi dall'azienda di 4 educatori dal centro di Domusnovas a quello di Cortoghiana non hanno prodotto alcun miglioramento a Cortoghiana mentre hanno sicuramente peggiorato gli standard assistenziali della struttura di Domusnovas: chiediamo che vengano verificati i requisiti di accreditamento delle due strutture che dipendono direttamente dalla dotazione organica di ciascun centro".

La Cisl Funzione Pubblica del Sulcis chiede l'intervento dell'assessore regionale alla Sanità sui trasferimenti (maldigeriti dai diretti interessati) di 4 educatori dal centro di Domusnovas a quello di Cortoghiana avvenuti tra il 20 dicembre e il 10 gennaio scorsi. "Nella riunione in Prefettura del 23 dicembre - scrive il segretario Claudio Nuscis - gli avvocati Aias si erano detti disponibili a modificare le decisioni che, invece, sono state formalizzate". Ad avviso della sigla sindacale "secondo i contratti stipulati ogni singolo centro Aias detiene i requisiti per il proprio accreditamento (e dunque la possibilità di operare) nei confronti dell'Ats Sardegna e lo stesso accreditamento dipende dalla pianta organica di quel centro che non può essere modificata senza la verifica della stessa Ats".

Il centro Aias di Domusnovas (foto Simone Farris)
Il centro Aias di Domusnovas (foto Simone Farris)
Il centro Aias di Domusnovas (foto Simone Farris)

In sostanza la Cisl Fp ritiene che i trasferimenti abbiano modificato in negativo i requisiti di accreditamento delle due strutture per le quali ora chiedono un'attenta verifica. Stizzita la replica del Direttore Amministrativo Aias Vittorio Randazzo che definisce "ignoranti" le affermazioni di Nuscis: "Pensare che sotto l'egida del tribunale fallimentare Aias faccia qualcosa non previsto dalla legge e dai contratti è da folli. Aggiungo che due dei trasferiti, tra l'altro iscritti Cisl, non si sono mai visti a Cortoghiana: sono in malattia da due mesi".

Randazzo si sofferma anche sull'ingente passivo del gruppo (gli stessi avvocati Aias stanno predisponendo un grosso progetto di vendita del patrimonio di centri e accreditamenti): "Siamo fiduciosi, le manifestazioni d'interesse pervenute faciliteranno la cessione di parte dell'azienda allo scopo di risanarla". Il tribunale fallimentare non si è però ancora pronunciato sulla concessione di una proroga di 60 giorni chiesta proprio per predisporre il progetto di vendita.
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