Violenza sessuale in carcere. Questa la pesante accusa a carico di un 53enne romeno per il quale, oggi in aula d’assise a Sassari, il pm Maria Paola Asara ha chiesto la condanna a sette anni di reclusione. Secondo le accuse l’uomo avrebbe nel 2019, nella casa circondariale di Bancali, toccato in diverse occasioni le parti intime del compagno di cella, al tempo 25enne.

Violenze accompagnate, così sostiene l’imputazione, anche da minacce, il tutto all’interno di quella che il pubblico ministero ha sottolineato essere una “convivenza forzata”, definendo poi gli elementi raccolti “credibili” e l’accaduto “non di lieve entità”.

Alle aggressioni contro il giovane sardo avrebbero tra l’altro assistito anche altri detenuti e, in un caso, sarebbe intervenuta la polizia penitenziaria. Per l’avvocato difensore Francesco Sasso, la parte civile era la legale Monica Cazzari, il suo assistito è da assolvere per non aver commesso il fatto in quanto le prove sono contraddittorie.

A luglio verrà pronunciata la sentenza dal collegio presieduto da Monia Adami, a latere Valentina Nuvoli e Paolo Bulla.   

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