Fumata nera nell’incontro tra i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e la Quadrifoglio srl, la società che tenendo ferma la sua posizione, non intende concedere alcuna proroga al contratto di solidarietà nei confronti dei 21 lavoratori dell’indotto, dell’area industriale di Porto Torres.

Il confronto odierno non ha prodotto nulla. «L'azienda ha ribadito il rifiuto a riaprire il contratto di solidarietà e di lasciare senza una copertura retributiva gli operai», dicono i segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, Gianfranco Murtinu, Davide Tilocca e Giovanni Tavera. A nulla sono valsi gli sforzi per farli ragionare.

«A questo punto, salvo colpi di scena dell'ultima ora, i lavoratori riprenderanno le iniziative di protesta davanti ai cancelli». Domani, martedì 19 marzo, si ritorna a scioperare all'ingresso dello stabilimento Eni. Ancora per difendere il lavoro negato, senza una cassa integrazione o un ammortizzatore sociale, in attesa che fra tre mesi, il 31 maggio, scada l’appalto e si riapra la speranza di una reintegrazione sul posto di lavoro.

Una pagina già vista, vissuta decine di volte quando la contrazione delle attività, con gli appalti al ribasso e la mancanza di una sicurezza occupazionale, costringono gli operai a scendere in piazza. Temi che il sindacato più volte aveva posto al centro di un confronto richiesto ad Eni ma per ora ignorato.  

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