Il sito di Pes’a culu, a circa mille metri di altitudine nell’agro di Bultei, nei pressi del confine con Pattada ospita alcune strutture monumentali che hanno acceso l’interesse degli studiosi. Potrebbe rivelare inediti legami tra monumenti preistorici e allineamento solare come discusso nel XIII convegno di archeoastronomia “La misura del tempo”, ospitato nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna a Sassari.

Oltre ad alcuni menhir, due massi affiancati posti su un’area rialzata del sito presentano due cavità che, secondo i primi rilievi, potrebbero avere un legame con gli orientamenti solstiziali. Le strutture potrebbero essere state utilizzate come “calendario” degli antichi, all’interno di un’area semicircolare di recente individuazione, ma soltanto una verifica sul campo nell’esatto momento dell’anno potrà avvalorare questa tesi.

Lo hanno spiegato l’archeologa Giuseppina Marras, Michele Forteleoni della Società Astronomica Turritana e Simonetta Castia del Circolo Aristeo, organizzatori dell'evento.

Nel corso della giornata si è discusso di rilevanti aree archeologiche sarde. Simonetta Castia e Michele Forteleoni hanno preso in esame i siti di Monte Nuxi, Sa domu de Orgia e il recinto sacro di Santa Vittoria, nei pressi di Esterzili, aree sacre che sembrano avere tratti comuni e portare a nuovi spunti di rilievo archeoastronomico. La sessione pomeridiana dell’incontro è stata incentrata sull’esame delle coppelle riportate sui menhir a Pranu Muttedu, nella zona di Goni, la cui funzione resta ancora ignota e sull’esame del sito di Paule s’Ittiri a Torralba.

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