Con un’arringa difensiva in prima persona, Claudio Dettori ha parlato oggi in aula davanti alla Corte d’Assise di Sassari. Il 24enne è accusato di aver ucciso a martellate Antonio Fara, barista di 47 anni, trovato morto il 23 aprile dell’anno scorso nella sua casa di via Livorno a Sassari.

Oggi è attesa la sentenza. Il pm ha chiesto la condanna all’ergastolo.

Dettori ha ottenuto la possibilità di rilasciare dichiarazioni spontanee e ha contestato punto su punto il pm Giovanni Porcheddu e l’avvocato di parte civile, Simone Pisano, oltre che i carabinieri. Ha esaminato le testimonianze rilasciate da investigatori e periti, le risultanze scientifiche e ogni elemento emerso finora a suo discapito.

“È ridicolo che oggi io sia ancora sotto sequestro, richiedo l'assoluzione e il risarcimento del danno subito", ha detto rivolgendosi ai giudici, e accusando i militari di avere messo in atto da tempo, molto prima dell'omicidio, un'azione di persecuzione nei suoi confronti.

L’avvocato difensore, Bruno conti, ha chiesto l’assoluzione per l’accusa di omicidio (“per non aver commesso il fatto”) e per quella di rapina, in quanto “il fatto non sussiste”. In via subordinata, il legale ha chiesto che in caso di condanna al suo assistito siano riconosciute le attenuanti generiche (giovane età, situazione di difficoltà e di emarginazione sociale) e che non siano considerate le circostanze aggravanti quali sevizie e crudeltà, e connessione fra i reati di omicidio e rapina.

(Unioneonline/s.s.)

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