Una scelta da chiarire. La consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Francesca Masala, interviene con una nota in merito, scrive, “alla esclusione di ben 6 borse di studio sugli 8 aventi diritto”.

L’onorevole ripercorre la vicenda cominciata con il bando per l’esame di ammissione al corso di specializzazione in Farmacia Ospedaliera nell'ateneo sassarese per l'anno accademico 23/24 e 8 partecipanti risultarono idonei e ammessi al primo anno. Due di loro, riferisce, hanno beneficiato delle borse di studio, gli altri sei no.

“Nonostante- afferma Masala- risultino stanziati i fondi per le borse di studio in maniera sufficiente, non si spiega questa disparità di trattamento che crea una discriminante di fatto tra gli aventi diritto. Peraltro nel bando di concorso per l'accesso al corso di specializzazione non era per nulla specificato il numero di Borse di studio disponibili e, evidentemente, l'assenza di questo importante elemento valutativo, ha creato aspettative nei partecipanti che gli esiti dell'esame, hanno ben presto disatteso”.

L’onorevole ha presentato un’interrogazione alla presidente della Regione Alessandra Todde e all’assessore della Sanità Armando Bartolazzi “al fine- rimarca- di conoscere tutti gli elementi mancanti a questa vicenda”. La consigliera vuole sapere se i due sono a conoscenza di quanto accaduto “visto che- sottolinea- la segnalazione si basa solo su una lettera di risposta che l'Università ha inviato ai partecipanti esclusi e di cui sono entrata in possesso mediante segnalazione”.

La lettera però, secondo Masala, “non sembrerebbe però chiarire quale parametro valutativo abbia determinato la scelta dei due tra gli otto corsisti risultati idonei”. “C'è da chiedersi- rimarca- se la Regione e l'Università degli studi di Sassari stanno remando entrambi e in concerto verso una sola direzione o se viceversa tendano a scoraggiare la permanenza degli studenti universitari meritevoli nei nostri Atenei a beneficio di altri disseminati in tutta Europa e a discapito di un settore, quello della Sanità, che di tutto ha bisogno in questo momento tranne che perdere i suoi specialisti di settore”.

Infine la conclusione: “la confusione nei bandi, la normativa Regionale in contrasto con quanto si ritiene necessario per le specializzazioni, fanno credere che forse sarebbe giunto il momento di rivedere il quadro normativo Regionale e valutare se ci sono margini migliorativi per l'assegnazione delle Borse di Studio”.

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