Sorella contro sorella. Un conflitto familiare è stato il cuore di un processo, ieri in tribunale a Sassari, arrivato fino alla discussione che vede una 64enne accusare la propria parente, di 4 anni più anziana, di averla minacciata nel 2017 ad Alghero dicendole: «Ti ammazzo, ti lancio l'acido in faccia».

Il dissidio tra le due, come spiegato in aula, origina dal 2008 e si è tradotto in altri procedimenti passati in giudicato. Per il pm Antonio Pala «il forte astio comune» è la cifra del rapporto e la sua certezza, mentre non ci sono elementi sicuri per ritenere la versione dell'una più credibile di quella dell'altra: per questo ha chiesto l'assoluzione perché risulta insufficiente la prova.

Secondo il legale della parte offesa, Gionmaria Solinas, invece esisterebbe la sicurezza delle frasi pronunciate. Al contrario Edoardo Morette, avvocato dell'imputata, ha messo in rilievo le presunte contraddizioni e, a suo parere, la non credibilità della querelante emerse quando è stata sentita in udienza. Come l'aver asserito in dibattimento che la familiare sarebbe in realtà una sorellastra, figlia di altro padre, o per aver negato che esistano sentenze sullo scontro tra le due e per aver affermato che la sorella, all'età di 13 anni, avrebbe tentato di buttarla dai Bastioni.

Per tutti questi motivi il legale ha chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste. Il giudice Antonio Spanu ha rinviato ad aprile per le repliche e la sentenza.

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