Un anno e sei mesi di reclusione per detenzione di materiale pedopornografico. Per un sassarese di mezz’età è arrivata oggi, nel tribunale del capoluogo turritano, la condanna per una vicenda risalente a fine novembre 2015 e che soltanto oggi ha trovato conclusione in primo grado. L’aggravante dell’ingente quantità, richiesta dal pm Mario Leo, è invece caduta per volontà del Collegio presieduto da Giancosimo Mura.

Sette anni fa l’indagine della polizia di Stato con il ritrovamento, dopo sofisticate indagini, di 69 spezzoni video nei supporti informatici dell’uomo che ritraevano atti sessuali tra minorenni e adulti.

Tutti frammenti, di pochi secondi e spesso uguali, così è stato dimostrato dal perito, che risultavano già cancellati peraltro dall’hard disk. La legale dell’imputato, l’avvocato Letizia Doppiu Anfossi, ha contestato i capi d'imputazione della consapevolezza e della detenzione confutando anche quello dell'ingente materiale detenuto.

Per la difesa, che ora procederà in appello, non sarebbe stato dimostrato nemmeno il download dei file.

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