Un relitto rinvenuto in fondo al mare, nel Golfo dell’Asinara, un pezzo di storia che racconta la vita di uomini deceduti nel 1943, durante la Seconda guerra mondiale. Dopo 80 anni la scoperta della nave “Sogliola” F111, appartenente alla 10° flottiglia Mas, realizzata per trasportare mezzi d'assalto di superficie, armi da guerra utilizzate dagli incursori della Marina militare italiana, durante il secondo conflitto mondiale.

L’imbarcazione fu affondata dal sommergibile inglese HSM Safari il due maggio 1943, morirono diversi marinai, caduti per difendere la Patria. Costruita come peschereccio, è stata poi utilizzata dalla Marina militare italiana. Il P211 Safari inglese affondò anche il piropeschereccio Onda dove morirono sette dei nove marinai dell'equipaggio.

La scoperta straordinaria è stata fatta grazie al supporto della Capitaneria di porto di Porto Torres, alla Soprintendenza dei Beni sculturali di Sassari e Nuoro con il soprintendente Bruno Billeci e la responsabile del gruppo Gabriella Gasperetti, oltre al Parco nazionale dell’Asinara. Il ritrovamento del relitto è stato esposto durante la presentazione nella sede dell’Ente Parco.

L'apneista durante l'immersione nel sito dell'affondamento (foto concessa)
L'apneista durante l'immersione nel sito dell'affondamento (foto concessa)
L'apneista durante l'immersione nel sito dell'affondamento (foto concessa)

SCOPERTA STRAORDINARIA – Lo aveva cercato in profondità, aveva tentato più volte come un’ossessione di trovare quella imbarcazione conosciuta soltanto sui libri. Avvistato a 53 metri di profondità al largo dell’isola dell’Asinara nell’area marina protetta, il relitto del piropeschereccio Sogliola F111, è stato scoperto dall’apneista Alessandro Masala. «Una botta di emozione, perché c’era una buona visibilità e davanti agli occhi mi è apparsa tra la poppa e il centro nave, 45 metri di lunghezza e una stazza di circa 300 tonnellate», racconta, «sapevo di poterla individuare grazie alla collaborazione dell’ex fanalista dell’Isola, Gianfranco Massidda, che mi ha permesso di avvicinarmi al punto di ritrovamento».

La zona esatta è stata raggiunta grazie ad un sonar. Il piropeschereccio “Sogliola” , costruito in Germania nel 1924 era stato militarizzato il 24 maggio 1940. In seguito assegnato al pilotaggio Foraneo con il nome di F111, nel 1942 divenne parte della X flottiglia Mas a servizio della Marina militare italiana, utilizzato per il trasporto di mezzi di assalto, incursori per colpire la nave nemica. Il 2 maggio 1943, mentre si dirigeva verso l’Asinara, fu affondato dal sommergibile inglese Hsm Safari con 45 colpi di cannone. «La prima cosa che vidi sono stati i segni delle cannonate sulla murata destra, una barca poggiata sul lato sinistro e rivolta verso l’Asinara», ha aggiunto Masala, «spero che con una opportuna bonifica si possa rendere fruibile il sito, un relitto ben conservato ad una profondità minima di 46 metri, ed una massima di 53». Lo stesso sommergibile Safari colpì e affondò il piropeschereccio Onda nel maggio del 1943.

Presso la sede del Parco Asinara la presentazione della scoperta alla presenza del sovrintendente Bruno Billeci, della responsabile del gruppo subacqueo, l’archeologa Gabriella Gasperetti, il sindaco Massimo Mulas e il direttore del Parco, Vittorio Gazale. «In questo caso straordinario occorre rafforzare il metodo di tutela del sito per renderlo fruibile, quindi chiudere l’azione di valorizzazione di un ritrovamento che offre la possibilità di accendere i riflettori su un territorio culturale già ricco di per sè», ha detto Billeci. «Questa scoperta è comunque una tragedia del mare di guerra e quindi si lavorerà per una ricostruzione storica», ha sottolineato l’archeologa Gasperetti. «ll ritrovamento è ad una profondità tale che lo rende protetto, però potremmo attivare per questo sito un sistema di controllo della navigazione per evitare attività non consentite nella zona. Si tratta un ritrovamento storico per la storia militare del nostro Paese, quindi crediamo di creare un sito dedicato alla memoria dell’equipaggio e delle persone vittime di questo evento, anche con un’azione di conoscenza sopra la superficie del mare»

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