«Troppi ritardi, rinvii e mancata assunzione di responsabilità, tratti caratteristici che hanno contraddistinto l’operato dell’assessorato alla sanità, in tutte le articolazioni, direzioni e diramazioni che lo costituiscono».

Così i sindacati Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil-Fpl Sassari che aprono la vertenza sulle criticità presenti nelle strutture psichiatriche del Rizzeddu e di Ploaghe e nella struttura dell’Opera Gesù Nazareno.

Il 26 aprile, con i lavoratori del Dsdm e della GeNa che manifestavano sotto l’assessorato regionale, sono stati assunti precisi impegni volti a garantire la tenuta dei livelli assistenziali, indispensabile per il territorio, unitamente a quella occupazionale degli operatori di entrambe le strutture sanitarie. Una settimana, il tempo dichiarato per emettere la delibera di proroga del servizio Dsdm, un mese il tempo trascorso fin qui.

«Un tempo nel quale formalmente, attraverso uno scambio di due lettere, Ares e Asl, piuttosto che produrre la proroga, si sono dilungate in uno sterile rimpallo di responsabilità che non ha determinato niente», osservano le segreterie confederali e territoriali. «Niente per garantire il complesso dei servizi oggi in capo al Dsdm, niente per le tariffe dei servizi offerti dalla GeNa, niente in rapporto al Comune di Sassari per l’avvio del servizio socio assistenziale». Da qui l’appello all’assessore regionale alla Sanità, Carlo Doria. «Gentile assessore, di fronte a questa sequela di inadempienze, constatato che nonostante le formali richieste di incontro, lei non ha ritenuto di convocare, davvero e con urgenza, le parti coinvolte, siamo costretti a manifestare il nostro dissenso, a farlo con i lavoratori», ribadiscono i sindacati, che si danno appuntamento mercoledì 31 alle ore 10 in Piazza Fiume, per manifestare davanti alla sede dell’Ares. 

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