«Questo luogo teatro della tragedia accaduta 28 anni fa, luogo della memoria, idoneo per coloro che vogliono sostare per un momento di ricordo, per un fiore o per una preghiera deve essere riservato ad un’area pedonale, e non oscurato dai lavori di rifacimento della strada statale 597 da parte dell’Anas». Roberto Frau, carabiniere in congedo, chiede la tutela e il rispetto dell’area dove il 16 agosto del 1995, furono trucidati il fratello Walter Frau, carabiniere scelto 29enne nato a Ossi ma cresciuto a Porto Torres, e Ciriaco Carru, appuntato 32enne di Bitti. Entrambi furono vittime del terribile agguato organizzato da una banda che si preparava ad assaltare due furgoni portavalori in transito sulla SS 597 Sassari-Olbia.

Oggi alle 11, in località Pede 'e Semene nel Comune di Ozieri, si è svolta la cerimonia di commemorazione del 28esimo anniversario della loro morte. Nei pressi dei cippi posti sulla statale 597, alla presenza del comandante provinciale dei carabinieri, Massimiliano Pricchiazzi, dei sindaci di Ozieri, Porto Torres e Chiaramonti,  Marco Peralta, Massimo Mulas e Luigi Pinna e dei famigliari dei caduti, don Francesco Ledda, parroco della Chiesa di San Nicola di Ozieri, ha celebrato una breve cerimonia per ricordare l’estremo sacrificio compiuto dai due militari nell’adempimento del dovere.

«È importante ritrovarsi ogni anno nelle campagne di Chilivani per ricordare due ragazzi sardi che hanno sacrificato la vita nella lotta alla criminalità – ha detto il sindaco Mulas -. Ci stringiamo ai loro familiari che provano ancora un dolore vivo e acuto e invitiamo soprattutto i più giovani a non dimenticare quanto Walter e Ciriaco, con il loro esempio, hanno fatto per la loro comunità».

Il sindaco Peralta si è impegnato per garantire il camminamento pedonale nel rispetto del luogo della tragedia. «Oggi come allora, è doveroso ricordare solennemente il loro estremo sacrificio- ha detto - per tramandarlo ai posteri, spiegando loro che non fu vano e per dimostrare umana vicinanza e profonda gratitudine ai loro familiari, che ancora oggi sopportano il pesante fardello del dolore e della loro mancanza».

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