Il Partito democratico di Sorso esprime forte preoccupazione «per l’ennesimo episodio che conferma l’assenza di una visione strategica nella gestione del patrimonio pubblico da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Fabrizio Demelas».

La decisione di mettere all’asta il campeggio comunale “Li Nibari”, «si inserisce in una linea politica che punta da tempo alla progressiva dismissione dei beni collettivi, con effetti negativi sull’intero tessuto cittadino», attacca il gruppo consiliare dem composto da Maria Giovanna Delrio, Chiara Fiorentino, Alfredo Roggio, Srrena Casula e Maria Paola Sias, insieme al segretario di sezione Gigi Biosa. Una strategia che secondo gli esponenti del Pd avrebbe provocato conseguenze evidenti anche nella  recente liquidazione della società in house Romangia Servizi, la vendita della farmacia comunale, il deterioramento di importanti aree pubbliche come il lido Iride, l’impianto sportivo di viale Porto Torres e l’area della pinetina.

«Quella del campeggio “Li Nibari” è solo l’ultima conferma di una politica incapace di progettare il futuro della città», afferma Gigi Biosa, segretario cittadino del Partito Democratico. «Sorso sta progressivamente perdendo il suo patrimonio senza che vi sia un disegno chiaro di sviluppo. Invece di investire sui beni pubblici, si sceglie di cederli, rinunciando a ogni prospettiva di crescita e di rilancio del territorio». Anche Maria Giovanna Delrio, capogruppo Pd in Consiglio comunale, interviene con fermezza: «Non si può mascherare una svendita come un’opportunità. La realtà è che, per anni, chi aveva la responsabilità politica ha tollerato una gestione inefficace del campeggio, senza richiedere investimenti o miglioramenti. Solo grazie al lavoro della Commissione Bilancio nella prima amministrazione Demelas sono emerse gravi inadempienze. Tuttavia, anziché costruire un percorso di rilancio, oggi si preferisce percorrere la strada più semplice: disfarsi di un bene prezioso senza un piano strategico di valorizzazione e senza garanzie su come verranno reinvestite le risorse».

Il Partito Democratico denuncia inoltre il metodo con cui si è giunti a questa scelta: «»ncora una volta, senza un reale coinvolgimento della cittadinanza. Un atteggiamento che contrasta apertamente con le posizioni di chi, oggi nelle istituzioni regionali, in passato si era schierato a difesa dei beni comuni. È il caso del consigliere regionale Antonello Peru che, quando sedeva all’opposizione in Consiglio comunale, promosse una raccolta firme contro la trasformazione del campeggio, definendola “il primo referendum cittadino”Oggi, quel principio di partecipazione è stato accantonato». «Colpisce come ogni decisione su beni fondamentali venga calata dall’alto, senza confronto con i cittadini e senza prospettive di lungo termine», prosegue Biosa. «Una gestione che non punta a costruire, ma semplicemente a liberarsi di ciò che è di tutti, impoverendo il patrimonio collettivo».«Resta una domanda fondamentale – conclude Delrio –: quale destinazione avranno le risorse ottenute da questa vendita? Il sindaco Demelas e la sua maggioranza devono spiegare ai cittadini come intendono reinvestire quanto incassato. Senza una visione strategica, la cessione di un bene pubblico non rappresenta un’opportunità, ma l’ennesima occasione perduta per Sorso».

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