Hanno preso il via le indagini archeologiche non invasive di alcuni siti del territorio comunale di Siligo.

«Si tratta di indagini - specifica il professore ordinario di archeologia medievale dell'Università di Sassari, Marco Milanese - che servono per costruire la carta d'identità di un sito archeologico senza ricorrere allo scavo. Questo è molto utile perché viene a restituire, con questa modalità, un identikit dei siti utile per andare a definire meglio il patrimonio archeologico di un territorio».

Saranno tre i siti sui quali si interverrà: Santa Maria di Mesumundu, dove si cercherà di capire meglio l'andamento dell'acquedotto romano, il castello di Capula, sul Monte Sant'Antonio, e Sant'Ortolu. Di questi ultimi due siti, specifica ancora il professor Milanese, «la conoscenza, dal punto di vista archeologico è praticamente zero. Sul Monte Sant'Antonio è presente anche un sito nuragico, ma la parte medievale è sconosciuta. In sostanza dovrebbero esserci i resti di questo castello che fa parte di una serie di castelli del Nord Sardegna, gli ultimi a essere costruiti, per la guerra contro i catalano-aragonesi. Siamo nel 1354. A Sant'Ortolu, che si trova ai piedi del paese, ci sono i resti di una Chiesa, San Bartolomeo, i cui ruderi sembrano appartenere a un periodo preromanico. Anche in questo caso non sappiamo nulla».

L'idea, a Siligo, è anche quella di dialogare e condividere il tutto con la comunità locale. «Il patrimonio è della comunità locale, noi siamo dei mediatori culturali che mettono in evidenza, con un linguaggio comprensibile a tutti, l'interesse delle cose», ha aggiunto Milanese.

Alle indagini archeologiche, che dureranno sino al 28 luglio, prenderanno parte gli studenti e dottorandi dell'Università di Sassari. Vi prenderà parte anche una studentessa di archeologia dello Sri Lanka.

«Dopo diversi anni di stop a queste attività, l'amministrazione comunale ha nuovamente pensato di avviare la campagna di scavo per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Siligo e ha ripreso l'attività della scuola di archeologia medievale con il professor Marco Milanese. Abbiamo 15 ragazzi che dormiranno a Siligo e, tutte le mattine, andranno in punti diversi. Questo sarà il punto forte dell'estate culturale silighese», ha dichiarato il sindaco Giovanni Porcheddu.

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