Condannato per molestie, ieri in tribunale a Sassari, un 37enne romano. Secondo l’imputazione l’uomo avrebbe inviato migliaia di messaggi su diversi canali social, da whatsapp a telegram, a un ragazzo dell’hinterland sassarese, al tempo 14enne, nel periodo dal 2018 al 2019.

Il contenuto di questi, molti dei quali inviati anche durante l’orario scolastico, vedevano l’accusato minacciare il minorenne, così riferisce l’imputazione, sostenendo ad esempio che avrebbe fatto in modo che un suo conoscente impedisse al giovane di giocare ai videogames. Oppure lamentandosi che il 14enne non rispondesse subito ai suoi messaggi nonostante fosse online, o che non lo taggasse nelle storie instagram.

E quando i genitori avevano tolto il cellulare al figlio, una volta ripresa l’attività online, l’imputato pretendeva di recuperare il tempo in cui non si erano sentiti quantificandolo con precisione in 320 minuti. Il giudice Paolo Bulla ha ritenuto insussistente l’accusa di atti persecutori, come anche sostenuto dall’avvocato difensore Francesco Porcu, ritenendo l’uomo responsabile solo di molestie e disponendo un mese di arresto con la sospensione condizionale della pena.

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