La tecnologia e la capillarità dei servizi per andare incontro ai 70 detenuti iscritti all'Ateneo di Sassari, la più alta percentuale d'Italia rispetto al numero dei reclusi. Il Polo Universitario Penitenziario (PUP) ha lavorato senza sosta non solo per alleggerire i disagi degli studenti detenuti negli Istituti Penitenziari di Alghero, Nuoro, Sassari e Tempio Pausania: ha siglato un nuovo protocollo d'intesa per il triennio 2020-23 che consentirà di realizzare un progetto unico in Italia per dotare ogni istituto di un'aula informatizzata.

Il cablaggio è stato finanziato direttamente dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, gli arredi dal Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria (PRAP), hardware e software da Uniss grazie ad un finanziamento premiale concesso dal ministero dell'Università e Ricerca. Uno sforzo economico notevole, che sarà supportato da ulteriori finanziamenti per garantire anche nel 2021 la segreteria del PUP e i tutor nei vari istituti penitenziari sede del Polo.

Al protocollo aderiscono non solo l'Università di Sassari e il PRAP - già firmatari dell'edizione 2014-20 -, ma anche l'Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna (UIEPE) e il Centro per la Giustizia Minorile (CGM). Il Provveditore dell'Amministrazione Penitenziaria Maurizio Veneziano spiega: "Abbiamo lavorato continuamente per mesi per realizzare un network tra istituzioni che non ha eguali in Italia e che ha ricevuto molto apprezzamento dal Ministero della Giustizia come progetto pilota a livello nazionale". Dall'Università arriva la conferma della soddisfazione per il lavoro svolto, come evidenzia il rettore uscente Massimo Carpinelli: "Lasciamo al prossimo governo di ateneo un Polo Universitario Penitenziario in ottima salute, con un protocollo moderno, multilaterale e inclusivo".
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