Testimoni in aula, a Sassari, al processo per la morte di Antonio Fara, il 47enne ucciso l’anno scorso nella sua abitazione. Per l’accusa, l’assassino sarebbe un giovane al quale il barista aveva offerto aiuto. Fara sarebbe stato colpito con calci e pugni, infine alla testa con un martello.

A parlare, in tribunale, è stata tra gli altri la sorella, che ha descritto Antonio come una persona che “andava d’accordo con tutti”, e “aveva amici ovunque”. Un unico difetto c’era: “Aiutava troppo le persone estranee”.

L’imputato, Claudio Dettori, era presente insieme al suo avvocato, Bruno Conti.

(Unioneonline/s.s.)

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