L'argomento delle scorie nucleari, eventualmente da smaltire in Sardegna, approda a Sassari in Consiglio Comunale grazie a una mozione protocollata oggi dal consigliere del Psd'az Mariolino Andria. "Il piano dell'attuale Governo (Cnapi) individua anche la nostra Isola idonea al Deposito unico dei rifiuti nucleari - si legge nella mozione - Premesso che la 'Carta Nazionale' del Governo prevede ben 14 siti in Sardegna (sui 67 individuati complessivamente nel territorio nazionale). Preso atto - continua il consigliere - che la Sardegna e il popolo sardo, anche con un referendum, si sono già espressi contro qualsiasi tipo di ipotesi di deposito di scorie e che tra l'altro il 60% dei tributi militari è nella nostra Isola, il consiglio comunale di Sassari - dispone nella mozione Andria - intende sostenere il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas in tutti gli atti e iniziative che sta intraprendendo contro la pianificazione in oggetto da parte di questo Governo, che individua la Sardegna come sito idoneo a smaltire le scorie".

Massimo Rizzu (L'Unione Sarda - Tellini)
Massimo Rizzu (L'Unione Sarda - Tellini)
Massimo Rizzu (L'Unione Sarda - Tellini)

Sulla vicenda intervengono i capogruppo di Sardegna Civica Massimo Rizzu, Gian Carlo Serra (Gruppo Gvo Misto di Maggioranza) e Giuseppe Palopoli (Sassari Civica). I consiglieri hanno depositato un ordine del giorno contro l'individuazione di 14 aree potenzialmente idonee per il deposito nazionale.

"Apprendiamo con sgomento - scrive Massimo Rizzu - la notizia apparsa oggi sulla stampa circa l'individuazione nella nostra Regione di 14 aree idonee per il deposito delle scorie nucleari. Siamo ovviamente contrari e a tal proposito, proprio questa sera, abbiamo depositato un Ordine del Giorno con il quale chiediamo che il Consiglio comunale deliberi di manifestare, attraverso ogni strumento, alla Regione e al Governo nazionale, l'assoluta contrarietà sull'utilizzo del territorio sardo. Ci opporremo con tutte le forze a tutto questo - prosegue Rizzu -, come peraltro fece il popolo sardo nel 2011, attraverso il referendum consultivo che manifestò l'assoluta contrarietà anche allo stoccaggio delle scorie. Non ci troveranno proni - conclude - alle scelte calate dall'alto, quindi il Governo nazionale faccia subito marcia indietro".
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