La tragedia delle vittime delle foibe e degli esuli istriani è stata ricordata stamattina dal Consiglio comunale di Sassari, riunito in seduta solenne per la giornata del Ricordo. L'Amministrazione comunale ha voluto che ci fosse un incontro tra generazioni, un passaggio di consegne della memoria storica di ciò che è stato, perché non si ripeta.

All'iniziativa hanno infatti partecipato i licei classici Azuni e Canopoleno e il liceo scientifico Spano, con interventi degli studenti e delle studentesse accompagnati da video. Contributi apprezzati da Marisa Brugna, esule istriana testimone di quei tragici fatti e Margherita Sulas, del comitato 10 febbraio. Quest'ultima si è concentrata sulle figure degli agenti della Guardia di Finanza in quegli anni. Intervento apprezzato anche quello di Donatella Schurzel, vice presidente dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Una mattinata di riflessione, quindi, di ricordo, con la grande opportunità di poter ascoltare dalla voce di chi certi fatti li ha vissuti cosa sia stato l'esodo dalle terre istriane, fiumane e dalmate nel secondo dopoguerra. All'interno della più complessa vicenda del confine orientale. Un’opportunità per le giovani generazioni e un’occasione per sensibilizzare gli studenti e le studentesse su questo dramma.

"Le scuole e gli studenti continuano a dimostrare una sensibilità profonda nell’avvicinarsi a questi temi, esprimendo così la fiducia nel sostegno che proviene da noi adulti e dalla istituzioni. È quindi nostra responsabilità renderli consapevoli degli errori del passato, impegnarci per migliorare il presente e il futuro, tracciare la strada per chi verrà dopo di noi. Il dramma delle foibe e degli esuli non è più un dramma rimosso, nascosto, dimenticato, non può e non deve essere oggetto di strumentalizzazioni faziose per rispetto di quelle vittime e di quegli avvenimenti. In un Paese maturo, la tragedia che andiamo a ricordare deve rappresentare un patrimonio condiviso su cui far crescere i valori etici e civili delle nuove generazioni, facendo prevalere il rispetto sull’odio e sull’indifferenza". Così ha aperto i lavori il presidente del Consiglio, Maurilio Murru.

Il sindaco Nanni Campus ha sottolineato, così come aveva fatto in occasione della Giornata della Memoria," l'importanza che i giovani formino le proprie coscienze conoscendo la storia e la necessità che questa non sia loro trasmessa attraverso lenti opache o deformanti e soprattutto né rosse né nere". Il primo cittadino ha aggiunto che "non si possono nascondere i fatti per interessi di parte" e ha contestualmente condannato "teorie negazioniste e inaccettabili polemiche di parte".

Il prefetto Paola Dessì ha ringraziato il Comune, che crea "momenti di riflessione sulla storia, consentendo così di mantenere vivo il ricordo, anche attraverso l'ascolto di testimonianze dirette". Ha inoltre ricordato " le vittime che trovarono la morte nelle foibe e coloro che furono portati via dalle loro abitazioni solo perché italiani".

A prendere la parola i ragazzi e le ragazze dei tre istituti superiori, che hanno portato approfondimenti storici, letture di testimonianze e video. In chiusura l'intervento di un'altra esule istriana, Lidia Demarin.

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