Fossi e tunnel. A Sassari si chiedono chiarimenti sull’operazione destinata a mitigare il rischio idrogeologico con il cosiddetto “canalone” nella vallata del Fosso della Noce. Italia Nostra Sardegna ed Earth Gardeners stanno da tempo approfondendo i contenuti di un’opera che, nata con la precedente giunta Campus, adesso procede nei programmi del nuovo esecutivo ma ampiamente rivista. Perché, come asserito nel recente passato dal sindaco Giuseppe Mascia, quanto programmato era “troppo impattante, molto costoso, eccessivo rispetto al rischio idraulico che dovrebbe contenere e vincolante per il futuro dell’area”. Ma per quanto ridimensionata, l’iniziativa da circa 6 milioni di euro contemplerà comunque trivellazioni e canali da sette e quattro metri che dovrebbero impedire che eventuali, eccezionali portate d’acqua possano allagare le case superando i terrapieni di viale Trieste e viale Trento. Sul punto le due associazioni hanno più volte riferito di una soluzione preesistente ai lavori, quella delle “luci passanti” nei terrapieni del Fosso della Noce. Corridoi che potrebbero, a parere delle due realtà ambientaliste, già fungere da argine a una eventuale piena, opinione già espressa sia al primo cittadino che, qualche giorno fa, agli assessori comunali Massimo Rizzu e Maria Francesca Fantato, rispettivamente titolari di Infrastrutture della mobilità e Traffico, e Pianificazione territoriale, Tutela del paesaggio e Rigenerazione urbana. “Si è appreso- hanno comunicato le associazioni a margine della riunione -che, ricevuti i finanziamenti, l’Amministrazione sta avviando il programma di rivalutazione, attraverso il metodo dell’analisi bidimensionale, dei rischi idraulici del territorio comunale contemplati nel vigente Piano di assetto idrogeologico (PAI) regionale”. L’augurio, in questo senso, è allora che “possa avere priorità, una rigorosa rivalutazione della classificazione del rischio Hi4 attribuita alla vallata del Fosso della Noce , a maggior ragione oggi di fronte alla segnalata presenza delle “luci passanti” dei terrapieni di Viale Trieste e di Viale Trento, purtroppo inspiegabilmente non censite negli elaborati del Pai”. L’iter della procedura è però ancora lungo e il tema sarà oggetto di ulteriori precisazioni.

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