Sassari, cassiera di Conforama reintegrata dopo il licenziamento: «Non rubò quei 50 euro»
La donna era stata accusata di aver nascosto lo scontrino di una vendita. Per il giudice non è andata cosìIl Tribunale di Sassari (foto Floris)
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Né ladra né sleale. A Sassari il giudice del Lavoro reintegra una dipendente della sede locale di Conforama licenziata “per giusta causa” dall’azienda quasi un anno fa. E smentisce la linea accusatoria nata da un episodio dello scorso marzo quando, secondo i responsabili locali della catena, la lavoratrice avrebbe nascosto lo scontrino di una vendita, sottratto 50 euro e poi annullato la stessa ricevuta per tentare di nascondere l’acquisto.
Presunte manovre tese ad appropriarsi del denaro e “rivelate” quando si era verificato che un articolo non era stato reso ma acquistato. Per scoprire l’arcano il direttore del negozio si era affidato alle immagini della videosorveglianza per rivedere la sequenza sospetta, visione da cui erano scaturite una denuncia ai carabinieri per furto e la cacciata dal posto di lavoro della donna, anche dirigente sindacale, dove aveva lavorato per vent’anni come cassiera.
Poiché le sue parole a propria difesa erano rimaste inascoltate, si era rivolta all’avvocato Pantaleo Cambedda e alla segretaria provinciale Ugl del terziario Giada Sechi per il ricorso. Istanza conclusasi nei giorni scorsi con la sentenza del giudice Matteo Girolametti che ribalta la decisione di Conforama rimarcando come il video, che avrebbe dovuto fornire la prova regina del furto, in realtà scagioni del tutto la dipendente.
Perché vi si vede la donna prendere un oggetto pesante e non una banconota, così come il fatto che lo scontrino non sia sparito ma rimasto sul piano lavoro della cassiera. Infine il magistrato ha sottolineato come neanche le verifiche documentali attestino alcunché di illegale. Per queste ragioni il giudice ha disposto l’immediato reintegro nel posto di lavoro, la rifusione delle spese processuali e il pagamento di stipendi e indennità dal giorno del licenziamento.