Quasi 30mila euro scomparsi dal conto in 7 mesi. A Porto Torres tra gennaio e agosto 2020 qualcuno sottrae con la carta di credito di un 85enne l’ingente somma prelevando ogni volta dal bancomat e provocando un vero e proprio “buco” nelle sostanze dell’anziano. I sospetti cadono subito sul figlio allora 54enne, un vissuto difficile nella tossicodipendenza, che finisce a processo con l’accusa di indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.

I rapporti, si riferisce in discussione, in tribunale a Sassari, non sono idilliaci tra i due parenti e per la pm Lara Senatore la responsabilità dell’uomo sarebbe provata tanto che, pur considerando le attenuanti generiche, ne sollecita la condanna a un anno e 8 mesi di reclusione e 700 euro di multa. Ma per l’avvocato della difesa Andrea Piroddi le presunte colpe dell’imputato sono tutt’altro che certe e la vittima, il padre, potrebbe fornire la prova per scagionarlo. Un “assist” che in realtà dà all’altro figlio confidandogli che, in un paio di occasioni, la carta di credito gli era stata rubata. Nessuno conosce il volto del ladro né si può dare per certo che sia quello del 54enne, sottolinea il legale, che chiede l’assoluzione per il suo cliente. E oggi in tribunale anche il giudice Paolo Bulla ne decreta l’innocenza assolvendo l’imputato per non aver commesso il reato.  

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