Sarà don Gaetano Galia, cappellano del carcere di Bancali, a ricevere quest’anno il “Candeliere d’oro speciale”. «Ha svolto - questa la motivazione della commissione presieduta dal sindaco Giuseppe Mascia - un lavoro prezioso per la nostra città, diventando imprescindibile punto di riferimento per i singoli, per i gruppi, per le associazioni e per le istituzioni del territorio. Guardando in controluce la sua vita, si può scorgere la somma di molte vite: quelle dei tanti sassaresi e non a cui ha teso una mano, aiutandoli a rialzarsi da una condizione di disagio verso una vita piena e indipendente. Tra di essi molti detenuti ed ex detenuti».

Don Galia, 64 anni, psicopedagogista, salesiano e originario di Arborea, lavora a Sassari da molti anni dove è anche referente della Pastorale penitenziaria in Sardegna.

Fin dagli anni 90, nel quartiere di Latte Dolce, è stato attivo nel soccorso di chi rischiava di finire ai margini, nel 1998 poi è stato tra i fondatori di un progetto di accoglienza residenziale per i minori in situazioni di marginalità, di devianza o a rischio di esclusione sociale. L'iniziativa oggi si è trasformata nella cooperativa sociale “Il sogno”, che convive con la cooperativa “Differenze”, impegnata nell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, il Cospes, il Centro di orientamento scolastico professionale e sociale salesiano, e la Comunità di accoglienza “Don Graziano Muntoni”, che si occupa di detenuti in misura alternativa alla detenzione.

Una missione che il sacerdote compie aderendo al pensiero secondo cui «l’educatore vero è quello che lavora per dare competenze trasversali di autonomia». «Sono contento - commenta don Gaetano - credo che questa scelta voglia valorizzare un’idea di fondo, ossia di quanto sia necessario e prioritario prestare la nostra attenzione verso gli ultimi e i bisognosi».

© Riproduzione riservata