Sassari: a don Galia, cappellano del carcere di Bancali, il Candeliere d'oro speciale
Fin dagli anni ‘90, nel quartiere di Latte Dolce, ha soccorso chi rischiava di finire ai marginiSarà don Gaetano Galia, cappellano del carcere di Bancali, a ricevere quest’anno il “Candeliere d’oro speciale”. «Ha svolto - questa la motivazione della commissione presieduta dal sindaco Giuseppe Mascia - un lavoro prezioso per la nostra città, diventando imprescindibile punto di riferimento per i singoli, per i gruppi, per le associazioni e per le istituzioni del territorio. Guardando in controluce la sua vita, si può scorgere la somma di molte vite: quelle dei tanti sassaresi e non a cui ha teso una mano, aiutandoli a rialzarsi da una condizione di disagio verso una vita piena e indipendente. Tra di essi molti detenuti ed ex detenuti».
Don Galia, 64 anni, psicopedagogista, salesiano e originario di Arborea, lavora a Sassari da molti anni dove è anche referente della Pastorale penitenziaria in Sardegna.
Fin dagli anni 90, nel quartiere di Latte Dolce, è stato attivo nel soccorso di chi rischiava di finire ai margini, nel 1998 poi è stato tra i fondatori di un progetto di accoglienza residenziale per i minori in situazioni di marginalità, di devianza o a rischio di esclusione sociale. L'iniziativa oggi si è trasformata nella cooperativa sociale “Il sogno”, che convive con la cooperativa “Differenze”, impegnata nell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, il Cospes, il Centro di orientamento scolastico professionale e sociale salesiano, e la Comunità di accoglienza “Don Graziano Muntoni”, che si occupa di detenuti in misura alternativa alla detenzione.
Una missione che il sacerdote compie aderendo al pensiero secondo cui «l’educatore vero è quello che lavora per dare competenze trasversali di autonomia». «Sono contento - commenta don Gaetano - credo che questa scelta voglia valorizzare un’idea di fondo, ossia di quanto sia necessario e prioritario prestare la nostra attenzione verso gli ultimi e i bisognosi».