«Erano assenti all’epoca dei fatti sintomi indicatori di abuso sessuale». Così ha riferito nell’aula del Tribunale di Sassari il neuropsichiatra infantile Paolo Milia, il nuovo perito nominato dal collegio presieduto dal giudice Giancosimo Mura, a latere Monia Adami e Sara Pellici, sul caso del 71enne di Sassari, arrestato nel 2019 con la pesante accusa di violenza a sfondo sessuale nei confronti di una minore disabile.

Il pensionato era apparso in aula di giustizia «per aver abusato delle condizioni di inferiorità psichica della persona offesa e della fiducia riposta in lui dalla piccola». L’uomo era vicino di casa e amico della famiglia della ragazzina. La minore all’epoca dei fatti aveva solo undici anni.

Il nuovo perito era stato nominato su istanza dell’avvocato della difesa, Sabrina Falchi, che aveva chiesto la rinnovazione della perizia psicologica a cui era stata sottoposta la ragazzina affetta da grave disturbo intellettivo.

Alla domanda del pm Angelo Beccu e al controesame della parte civile Arianna Denule, il perito ha sottolineato la condizione dei bambini facilmente suggestionabili. Secondo Milia la minore non era in grado di riferire e di interpretare la realtà. Il quadro psicopatologico, i disturbi della sfera cognitiva e il ricorso alla fantasticazione erano sufficientemente potenti da incidere significativamente sui processi rievocativi, interpretativi e sulla capacità di riferirla a terzi.

I primi episodi di violenza si sarebbero verificati nel 2018, proseguiti fino al 2 gennaio del 2019, quando la ragazzina veniva affidata al vicino di casa nei momenti di assenza dei genitori, un rapporto di fiducia cresciuto negli anni fino a trasformarsi in amicizia. A presentare denuncia furono i genitori della bambina, con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni della minore di appena undici anni.

La ragazza attualmente allontanata dal contesto familiare, si trova in una struttura protetta. La prossima udienza è stata fissata l’11 ottobre. 

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