«Sanità sarda al collasso», parte da Sassari la mobilitazione in cinque tappe della Cgil
«La spesa aumenta e i risultati peggiorano», denuncia il sindacato. Si chiude venerdì a Cagliari, dopo esser passati da Olbia, Nuoro e OristanoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È iniziata oggi da Sassari la mobilitazione per la sanità sarda organizzata in cinque tappe da Cgil, Fp e Spi regionali per denunciare un sistema pieno di falle.
«Stiamo scivolando in fondo alla graduatoria nazionale quanto a qualità ed efficienza del servizio sanitario pubblico», attacca il segretario regionale Cgil Fausto Durante.
Sindacalisti e operatori del settore stamani si sono riuniti davanti alla sede dell’Aou di Sassari, in viale San Pietro, e hanno raggiunto in corteo il pronto soccorso del Santissima Annunziata.
«La spesa aumenta e i risultati peggiorano», secondo il sindacato «manca una rete sanitaria territoriale, i pronto soccorso sono presi d’assalto, gli ospedali sono al collasso e il personale è allo stremo».
Le persone fragili in Sardegna «sono abbandonate a sé stesse, le strutture ne accolgono solo 162 ogni 100mila abitanti contro una media nazionale di 547». Carente anche l’assistenza domiciliare: «Presi in carico solo 29 anziani ogni mille, la media italiana è 62».
Il sindacato denuncia infine i «vergognosi ritardi nell’esame delle pratiche da parte delle commissioni per l’invalidità», con «bambini, disabili, anziani malati e fragili attendono da un anno di poter accere ai pochi servizi rimasti».
Nel pomeriggio un presidio nell’area di sosta dell’ospedale civile di Alghero, poi le altre tappe.
Domani corteo a Olbia, dalla sede della Asl al San Giovanni Paolo II. Mercoledì ci si sposta a Nuoro con un presidio davanti alla sede Ats, giovedì a Oristano davanti alla Asl, alla presenza della segretaria nazionale della Cgil Daniela Barbaresi.
Gran chiusura il venerdì a Cagliari, dalle 9.30 un sit in davanti all’ingresso pedonale del Brotzu.
(Unioneonline/L)