«L’argomento rigassificatore è tornato prepotentemente d’attualità anche con una nota di un partito di opposizione in consiglio comunale che, casualmente, fa parte anche della maggioranza in seno al consiglio regionale e al Governo nazionale».

La segreteria del Pd di Porto Torres, partito di maggioranza al governo della città, replica così ai sardisti che, nei giorni scorsi, avevano accusato l’amministrazione Mulas di non aver avviato «un percorso di condivisione del progetto sul rigassificatore Frsu con la cittadinanza e con il consiglio comunale». Domani la firma del governatore Solinas e del ministro Fratin sul decreto energia che stabilisce la presenza di un rigassificatore a Porto Torres. Il segretario cittadino, Antonello Cabitta, ribadisce che il tema «è stato ampiamente dibattuto all’interno del consiglio comunale, anche su ordini del giorno presentati dall’opposizione e condivisi dall’intera maggioranza, mentre non si può dire altrettanto quando certi temi venivano proposti da noi, spesso senza contributo dell’opposizione in termini di proposte e dibattito».

E sulla posizione del sindaco Massimo Mulas: «Nel dicembre del 2021 il primo cittadino minacciò le dimissioni in maniera provocatoria in segno di protesta verso l’ennesimo progetto calato dall’alto». Seguì la protesta nel febbraio 2022 dopo la firma dello schema sul Dpcm Energia. Il progetto andò avanti a seguito della spinta di Snam che presentò la richiesta della Via inoltrato al Mate nel dicembre 2022. Quindi i vari enti, le istituzioni, le associazioni potevano presentare tutte le osservazioni che ritenevano opportune.

Rispose Arpas «che non evidenziava particolari criticità dal punto di vista ambientale, mentre Eph Produzioni  obiettava riguardo al posizionamento della nave gasiera. Un’osservazione da parte della Regione è giunta fuori dai termini. Nel frattempo, la nostra amministrazione faceva notare che il posizionamento individuato era tale da precludere i futuri sviluppi del bacino portuale e dei traffici marini, pertanto si richiedeva una diversa e più funzionale dislocazione, ribadendo che per il territorio la posizione più funzionale sarebbe sulla terraferma», sottolinea Cabitta. L’associazione ambientalista locale “Tuteliamo il Golfo dell’Asinara”, aveva invitato il territorio a vigilare sull'impatto ambientale. «In questo periodo non sono mancati anche i richiami delle forze sociali, sindacali e datoriali, le osservazioni parlamentari dei nostri rappresentanti, in consiglio regionale da parte dei nostri consiglieri. E in tutto questo chi è mancato?». 

Precisano i democratici: «È mancato il Governo nazionale e regionale, i vari Draghi, Meloni, Solinas, tutte figure istituzionali, i ministri Giorgetti, Giovannini, Cingolani e oggi Pichetto Fratin, che dimostrando una certa coerenza, piuttosto che prestare ascolto agli enti locali, ai territori, continuano imperterriti un percorso poco condiviso». Ora la decisione di Snam di potenziare la capacità della Fsru.«Il Partito Democratico cittadino ha dimostrato ampiamente di seguire la vicenda rigassificatore, infrastruttura indispensabile per garantire la transizione energetica, ma non siamo disposti ad accettarla precludendo quello che può essere il futuro sviluppo del nostro porto. Quindi il Psd'Az locale dovrebbe chiedere risposte ai suoi rappresentanti in Regione e al Governo». 

© Riproduzione riservata