L'accusa è truffa aggravata ai danni della Regione, la richiesta di rinvio giudizio, firmata dal pm Giovanni Porcheddu, è per sei persone.

Si è aperto davanti al gup del Tribunale di Sassari, Giancosimo Mura, il procedimento penale a carico di sei ricercatori universitari che nel 2013 hanno superato (4 candidati) o cercato di superare la selezione per i contratti triennali finanziati con fondi della Regione, presentando una domanda con "documenti mendaci e comunque ingannevoli per dissimulare la mancanza del requisito dello stabile impegno all'estero".

In pratica, gli imputati avrebbero dichiarato di avere avuto, prima della presentazione della domanda per il bando regionale, rapporti di lavoro stabili con università straniere, in particolare Boston, Barcellona e Parigi. Secondo la Procura di Sassari, invece, nei periodi indicati per le attività svolte all'estero, i ricercatori avrebbero lavorato in Italia.

Sempre stando all'ipotesi accusatoria, quattro ricercatori avrebbero ottenuto indebitamente un compenso di circa 200mila euro a testa. I fondi regionali stanziati sono quelli previsti dalla legge che favorisce il rientro nell'Isola dei ricercatori sardi.

Oggi hanno fatto le loro arringhe i difensori di una ricercatrice sotto accusa. Il processo riprenderà a marzo.
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