Raid intimidatorio a Bono, solidarietà al sindaco Solinas
Le istituzioni contro il «vile attentato», Pais: «È dai giovani che parte la rivoluzione culturale»Era gremita la sala della Comunità Montana, a Bono, dove si sono riuniti sindaci ed esponenti politici regionali e deputati sardi per esprimere piena solidarietà e vicinanza al sindaco Michele Solinas, vittima di un increscioso atto intimidatorio.
«Con lui, con noi, il Vescovo di Ozieri, parlamentari e tutta la comunità di sindaci e amministratori della Sardegna, sempre più esposti alla violenza e a intimidazioni - ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais -. Una presenza che però si deve fare azione: maggiore presenza dello Stato, dando innanzitutto maggiori risorse di personale e presidi alle forze di polizia, ma anche scuola, formazione e lavoro. Significativa la presenza dei ragazzi delle scuole: è da loro che parte quella rivoluzione culturale capace di estirpare, alla radice e per sempre, questa piaga e spirale di violenza che la Sardegna ha conosciuto».
«Oggi abbiamo espresso piena solidarietà al sindaco di Bono, vittima di un vile attentato - ha sottolineato il consigliere regionale del Partito Democratico, Gianfranco Ganau -. I Sindaci vanno tutelati come individui, negli affetti e nelle proprietà. La Sardegna è la quarta regione per numero di attentati ad amministratori pubblici. Serve maggiore presenza delle forze dell'ordine sui territori, una diffusione dei sistemi di videosorveglianza ma soprattutto una diffusione della cultura della legalità, a partire dalle scuole».
«Cultura della legalità che è obiettivo più facile da raggiungere, se si realizzano altre condizioni: viabilità e trasporti adeguati, informatizzazione e banda larga per essere connessi con il mondo, servizi scolastici e sanitari di prossimità. Creando le condizioni per vivere, studiare e lavorare anche nelle piccole comunità - ha concluso Ganau -. Questi sono gli obiettivi per cui dobbiamo lavorare tutti insieme, affianco al sindaco di Bono e a tutti i sindaci della Sardegna».
Quello al primo cittadino è, purtroppo, solo l'ultimo degli atti intimidatori nei confronti di amministratori locali. Qualche giorno fa, anche il sindaco di Bonorva era stato vittima di un'aggressione in pieno centro abitato. Da più parti si chiede un intervento più deciso da parte delle istituzioni contro questa grave piaga.
«Oltre ad esprimere solidarietà al sindaco abbiamo sentito il bisogno di sottolineare come ancora una volta un amministratore locale sia caduto nel mirino di persone incivili che esprimono il loro dissenso in modo antidemocratico e criminale - ha dichiarato il deputato della Lega, Dario Giagoni -. Il primo cittadino di un Comune è da sempre il punto di riferimento della comunità, colui che funge da unione tra i cittadini e le istituzioni a vari livelli, colui che prende su di sé il peso delle tante esigenze e rimostranze della sua gente. Ferire lui significa ferire tutti loro, significa ferire tutti noi! Per questo conto di presentare a breve un atto presso la Camera dei Deputati che faccia prendere posizione a vari livelli istituzionali contro una vera e propria piaga che affligge chi si dedica anima e cuore per la propria comunità e scoraggia anche coloro che vorrebbero avvicinarsi per la prima volta a questo mondo».
«Non ci può essere giustificazione per un gesto simile. La Giunta regionale ha espresso ancora una volta la piena solidarietà al Sindaco di Bono per il grave atto intimidatorio subito, al Consiglio comunale e alla Comunità intera, unitamente alla ferma condanna di ogni forma di violenza che tenda a minacciare la libertà d’azione di chi ogni giorno, con spirito di servizio e sacrificio, si mette al servizio della collettività - ha aggiunto il vicepresidente della Giunta Solinas, Giuseppe Fasolino -, rimarcando la necessità di avviare ogni azione, iniziativa, manifestazione di sensibilizzazione che possa contribuire a rafforzare e alimentare quel senso civico e quella cultura del rispetto e della pace, specie nei confronti di chi è chiamato a governare la cosa pubblica, che sono alla base della buona politica, della convivenza e del rispetto reciproci».
«Gli atti intimidatori contro gli amministratori locali non sono purtroppo casi isolati – ha aggiunto l’assessore agli Enti locali, Aldo Salaris - Davanti a questa minaccia, che lede i principi di libertà e democrazia, abbiamo il dovere di mostrarci uniti». I sindaci, ha proseguito, «sono oggi chiamati a svolgere un ruolo importantissimo che esula dalle sole funzioni amministrative e che merita non solo attenzione ma anche supporto in ogni fase amministrativa e in ogni azione, senza distinzione alcuna. Difenderne l’operato ogni giorno, tutelandone la libertà d’azione, è un dovere a cui nessuno può sottrarsi».
«Episodi come questo sono inaccettabili e scuotono le coscienze di tutti – ha aggiunto l’Assessore ai Lavori pubblici, Pierluigi Saiu -. Quanto accaduto a Bono deve essere l’occasione perché venga avviata una profonda riflessione su questi fenomeni e sul problema della sicurezza degli amministratori pubblici. Guidati dal no alla violenza possiamo e dobbiamo fare il possibile per evitare che simili atti possano ripetersi».
Anci Sardegna, nella persona del presidente Emiliano Deiana, ha partecipato oggi a Bono all'incontro per esprimere solidarietà al sindaco Michele Solinas dopo il vile atto intimidatorio dei giorni scorsi.
«Oltre al sindaco l’altra vittima è, appunto, la comunità - queste le parole di Emiliano Deiana -. Oggi tutti noi abbiamo preso degli impegni. Li ha presi la Giunta e il Consiglio regionale, li hanno presi i parlamentari, li hanno assunti gli amministratori di Bono e del Goceano. Credo sia la risposta che Michele si aspettava. Ora bisogna essere conseguenti».
Sulla stessa linea il sindaco di Burgos, Leonardo Tilocca: «Speriamo e ci auguriamo che questo messaggio possa arrivare al cuore di tutti coloro che tramano per destabilizzare, creare confusione e disordine all'interno delle comunità. Noi continueremo a sostenere chi con passione, capacità e senso del dovere lavora quotidianamente per il bene comune».