«Siamo stati sempre certi della regolarità delle procedure amministrative riguardanti le attività edilizie e di carattere ricettivo condotte a Punta Giglio da parte della cooperativa Il Quinto Elemento, anche perché l'Ente Parco, assieme a tutti gli enti deputati alla vigilanza, ha monitorato costantemente le operazioni portate avanti nel compendio di Punta Giglio». Il presidente del Parco di Porto Conte, Raimondo Tilloca, esprime soddisfazione per come si è conclusa la battaglia giudiziaria sul Rifugio di Mare, la struttura ricettiva nata nelle ex caserme militari di Punta Giglio.

Il Tribunale del Tar ha certificato con tre sentenze la titolarità della cooperativa Il Quinto Elemento a poter operare a Punta Giglio, sito divenuto museo ambientale grazie proprio al Parco di Porto Conte. Il Tar, mettendo la parola fine alla diatriba, dà quindi ragione anche al Comune di Alghero che aveva autorizzato l’intervento. 

Una querelle che si trascinava da quasi due anni «e che ha visto alcune esigue frange della società locale scagliarsi con ogni mezzo non solo contro l'iniziativa dei giovani imprenditori privati autorizzati dal demanio dello Stato, ma contro l’Azienda speciale Parco di Porto Conte, la sua presidenza, consiglio direttivo e direzione», prosegue Tilloca, secondo cui «era chiaro fin dal principio che nessuno degli attacchi, invettive e denunce sarebbero andati a buon fine». 

Ora il presidente del Parco guarda al futuro, ma non prima di essersi levato qualche sassolino dalla scarpa. «Certamente non saranno dimenticati gli attacchi gratuiti nei confronti dell'Ente Parco, sia ai componenti politici che tecnici, da parte di una frangia ben contraddistinta della società che ha cercato di screditare,vanamente, l'operatività della struttura», sottolinea Raimondo Tilloca, riferendosi al comitato di Punta Giglio Libera. «Ho sempre asserito che il tempo è galantuomo ed anche in questa occasione il detto non è stato smentito». 



 

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