Sembra non esserci pace per la sanità nel Nord Sardegna. A finire nei banchi del Consiglio regionale è la situazione delll'Ospedale civile di Alghero e l'Ospedale Segni di Ozieri.

Ciò grazie a un’interrogazione presentata dai Progressisti, con primo firmatario l'onorevole Gian Franco Satta, i quali denunciano una serie di criticità e chiedono al Presidente Christian Solinas e all'Assessore alla Sanità, Carlo Doria, «quali iniziative intendano assumere per evitare la chiusura dei reparti e garantire maggiore efficienza nell'erogazione delle prestazioni, soprattutto al fine di smaltire le lunghe liste d'attesa che stanno affossando la sanità sarda». 

«È inconcepibile - dichiara Gianfranco Satta - che non si riesca in alcun modo a migliorare le condizioni lavorative delle nostre strutture sanitarie in modo da rendere più efficiente l'erogazione delle prestazioni. In Sardegna disponiamo di medici altamente professionali, di operatori capaci e con grande esperienza eppure i problemi sono sempre di più. A quelli storici della nostra sanità se ne stanno accumulando di altri, dovuti a carenza di personale e a scelte organizzative discutibili che, a mio avviso, piuttosto che risolvere alcune criticità le stanno peggiorando. Solo alcuni esempi: ad Alghero, pare che il punto nascite sia a rischio chiusura per l'assenza di pediatri che possano operare anche nelle ore notturne. Sempre ad Alghero per quanto riguarda il reparto di anestesia, con una recente modifica dell'Atto aziendale, è stata cancellata la Struttura complessa, attualmente trasferita all'Aou e parrebbe che sia imminente l'assegnazione della Struttura a una ricercatrice per garantire la riapertura della terapia intensiva, oggi non operativa. Ad ogni modo, trattandosi di due branche diverse della specialità, vi è il serio rischio che possano verificarsi problemi di interazione con l'anestesia, compromettendone la funzionalità».
«Lo stesso dicasi per Ozieri, dove molti reparti sono già chiusi e fungono solo da ambulatori - conclude Gianfranco Satta -. Ciò che manca è una visione generale delle scelte, si fa molta propaganda ma alla prova dei fatti, le strutture territoriali stanno diventando sempre più delle scatole vuote non in grado di erogare le prestazioni, figuriamoci quali aspettative si possono avere sull'imminente cambio di passo per lo scorrimento delle liste d'attesa, oramai chilometriche. Mi auguro che l'Assessore risponda puntualmente alle criticità evidenziate nell'interrogazione e valuti la nostra richiesta di coinvolgere la Commissione sanità per approfondire meglio alcune scelte discutibili operate nei giorni scorsi che hanno modificato l'Atto aziendale adottato lo scorso mese di gennaio».

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