«Siamo in attesa dell’ennesimo incontro che faremo alla Prefettura di Sassari, anche con la Soprintendenza ai Beni culturali, per capire se vi è una opportunità di ripristinare l’area di via Ponte Romano, non solo per una questione di viabilità ma perché i costi necessari per garantire la fruibilità alla cittadinanza di quel sito archeologico di grande importanza, sono aumentati drasticamente e quindi non avremo la copertura finanziaria per completare l’attività. Pertanto pensiamo di mettere in sicurezza la strada e riaprirla al traffico».

Durante l’ultimo consiglio comunale, il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas ha risposto così alla segnalazione del consigliere Bastianino Spanu, sull’apertura di via Ponte Romano, chiusa al traffico da oltre tre anni a seguito di un prestigioso rinvenimento archeologico. Il sito doveva essere fruibile ai visitatori, uno scavo che nel giugno 2020 aveva messo in luce uno splendido mosaico, la porzione della pavimentazione di una maestosa domus romana di media età imperiale. Ma dopo tre anni di cantieri aperti, poi chiusi e infine riaperti, con tanto di disagi per i residenti, per mancanza di fondi verrà coperto e messo in sicurezza. Una soluzione al problema della viabilità della strada, da troppo tempo chiusa al traffico. Una delle arterie con maggior flusso di auto che per tre anni ha bloccato l’accesso di entrata alla città, con forti malumori per gli abitanti della zona. A fare resistenza è la Soprintendenza che ritiene la scoperta archeologica particolarmente rilevante.

«Sono cambiate le disponibilità finanziarie necessarie a rendere fruibilie il sito – aggiunge il sindaco  se prima erano sufficienti 200mila euro, fondi già finanziati, ora se ne richiedono 350mila. Per questo ci stiamo confrontando con la Soprintendenza per ripristinare la strada.»

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