Via ai lavori di scavo archeologico delle aree a nord del Ponte Romano,la struttura a sette arcate che cavalca il Rio Mannu di Porto Torres. Lo scorso anno nel mese di maggio erano terminati quelli a sud dell’antico ponte che avevano portato al rinvenimento dei banchinamenti di epoca romana.

Le indagini sono propedeutiche all’avvio del Pit Fluviale, il progetto che da anni attende di essere avviato allo scopo di realizzare opere di difesa idraulica dal corso d’acqua. I lavori sono cominciati e proseguiranno in parallelo con l’opera di ristrutturazione del Ponte Romano, l’imponente monumento lungo 135 metri e largo otto, oggetto di intervento di recupero grazie ad un finanziamento ministeriale di 4.050.000 euro per il consolidamento e il restauro che si concluderanno nel 2026.

Il progetto è volto essenzialmente al consolidamento strutturale delle spalle, delle pile e delle arcate, alla conservazione delle superfici lapidee sia del ponte che del basolato emerso dopo la rimozione del manto stradale e la realizzazione di un percorso pedonale sopraelevato e illuminato lungo tutto lo sviluppo del ponte in grado di rendere percorribile il ponte senza intaccare il basolato romano. Gli attuali lavori di restauro e consolidamento sono frutto di un lungo percorso di studio volto alla necessaria conoscenza del monumento, fondamentale per la progettazione. 

L’obiettivo è quello di assicurare la tutela e la valorizzazione del bene, restituendone la fruizione al pubblico tramite la realizzazione di un percorso pedonale.  

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