Porto Torres, strade su aree private: approvato il debito da 800 mila euro
Il consiglio comunale di Porto Torres ha dato il via libera al riconoscimento del debito fuori bilancioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il consiglio comunale di Porto Torres ha dato il via libera al riconoscimento del debito fuori bilancio, per un totale complessivo di 776.642 mila euro a favore della società Golfo Asinara srl, a seguito dell’acquisizione dei terreni che sorgono nella circonvallazione ex 131, aree di proprietà di privati espropriate in maniera impropria per realizzare un importante rete viaria.
Una vicenda che risale al 1986, quando la Regione Sardegna concesse un finanziamento di 1 milione di lire sul progetto approvato dall’allora Giunta comunale per i lavori di collegamento tra la statale 131 e la circonvallazione all’ingresso della città, a sud est del centro abitato, una strada di rilevanza sovracomunale che si connette con la provinciale 81, litoranea che conduce a Sorso e Castelsardo.
Il provvedimento di occupazione d’urgenza notificato dal Comune ai proprietari dei terreni, seguito dall’esproprio delle aree con procedure mai portate a termine, era stato giustificato da motivi di pubblico interesse. A distanza di circa 40 anni il Comune di Porto Torres ha provveduto a sanare una situazione che si trascina da troppo tempo tanto da finire in tribunale, disponendo un debito fuori di bilancio, a titolo di indennizzo di quasi 800mila euro. Il punto prima passato in commissione Bilancio presieduta da Gaetano Mura, è stato presentato in aula dall'assessore competente Alessandro Carta.
Per risolvere la questione la giunta, in carica nel 2009, aveva tentato di chiudere alcuni accordi procedimentali con la società Golfo dell’Asinara Immobiliare srl, proprietaria dei terreni interessati, così da acquisire le aree con una valida procedura di esproprio. A mettere fine alla controversia la sentenza emessa nel 2023 dal Tar Sardegna che ha dichiarato la risoluzione dell'accordo procedimentale, stipulato tra le parti in data 9 aprile 2009, per l’impossibilità sopravvenuta. Una decisione che liberava la società Golfo dell'Asinara dall'obbligo di cessione delle aree interessate. Al Comune, invece, l’obbligo, di restituire i beni occupati o l’acquisizione sanante dei beni immobili, quest’ultima risultata l’unica strada percorribile nel rispetto della legge.