Rischia di restare una eterna incompiuta, un sogno nato oltre vent’anni fa e svanito nel nulla. La piscina pubblica nel quartiere Oleandro di Porto Torres non verrà completata. In realtà non è mai nata e per quelli che, solo per un attimo, hanno avuto l’illusione di vedere realizzato, in futuro, un impianto natatorio con centro fitness e ricreativo post traumi, club house e campo polivalente, c’è il rischio di restare delusi, di perdere la partita.

Il progetto era nato da privati su un terreno di proprietà comunale. Quella struttura di via Bazzoni, soffocata dalle erbacce chiede solo un po' di decoro, di uscire dallo stato di degrado che l’ha accompagnata in questi anni. L’argomento è ritornato al centro dell’ultima seduta del consiglio comunale. Come i cadaveri si cerca di riesumare i resti. Ma quella che resta è solo una speranza di destinarla ad altre attività.

«È possibile che affidando a terzi la gestione della struttura con un bando pubblico, costruito in modo da consentire il completamento, si possa destinare il fabbricato ad attività ludiche o sportive», propone Bastianino Spanu, capogruppo sardista. «Non è un’operazione facile», risponde il sindaco Massimo Mulas «pensiamo a dei possibili finanziamenti per completarla, ma di certo non pensiamo ad una piscina, bensì ad altro, forse ad un museo. Il problema però è un altro, ovvero che gli investitori si presentano con buoni propositi ma quando si fanno due conti, poi scappano via».

Nel frattempo il Comune sta provvedendo a ripulire l’area infestata da insetti e topi. «Occorre tenere conto che quella struttura nel momento in cui dovesse richiedere una cifra importante per la messa in sicurezza, - aggiunge il sindaco - le somme impiegate verrebbero spalmate negli anni di eventuale canone, pertanto l’investimento sarebbe possibile e conveniente nel momento in cui le associazioni dovessero prendere in gestione la struttura per diversi anni».  

© Riproduzione riservata