Porto Torres, al porto entrano nel vivo i lavori per l'Antemurale
Contestualmente, dal 12 maggio scorso e fino al 30 di giugno prossimo, è in corso l’opera di bonifica bellicaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono in fase di completamento gli interventi propedeutici all’avvio della realizzazione dell’Antemurale di Ponente, la diga di prolungamento che mette in sicurezza il porto di Porto Torres dal moto ondoso e facilita la manovra delle navi.
Con l’arrivo del pontone della Sales, la società che ha vinto l’appalto per circa 40 milioni di euro per conto dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, parte il completamento dell’ultima delle prescrizioni previste dal Decreto Via per la realizzazione della infrastruttura più importante dello scalo turritano. Sabato scorso, il pontone “Luca” ha ormeggiato alla banchina Alti Fondali per avviare, in accordo con l’Ente Parco dell’Asinara, l’attività di posizionamento dei dissuasori antistrascicoe dei moduli per il ripopolamento della fauna ittica.
I primi, una ventina in tutto, realizzati interamente in cemento, verranno posizionati nelle acque del Parco nazionale e in prossimità degli specchi acquei che ospitano le 140 mila talee di posidonia reimpiantate nel 2023. I 75 moduli, sempre in cemento stampato in 3D, saranno, invece,sistemati nell’area del parco marino per ampliare l’habitat naturale delle specie presenti, favorendone così la proliferazione e la salvaguardia. Ultimo passaggio, dunque, della lunga, complessa e, soprattutto, onerosa attività di adempimento a ben 22 prescrizioni previste, con apposito provvedimento del mese di febbraio 2018, dai Ministeri dell’Ambiente e della Cultura a mitigazione dell’impatto dei lavori di realizzazione dell’opera. Iter che si aggiunge alle altrettanto numerose attività di monitoraggio che accompagnano tutte le fasi di realizzazione dell’Antemurale.
Contestualmente, dal 12 maggio scorso e fino al 30 di giugno prossimo, è in corso l’opera di bonifica bellica, commissionata alla SubserviceSrl, su un’area di 30 mila metri quadri del porto commerciale, preparatoria allo spianamento dei fondali per l’imbasamento dei cassoni. Per quanto riguarda, invece, l’intervento per lo spostamento del fortino militare e della statua della Madonna, propedeutico all’avvio dei lavori di resecazione, per una lunghezza di 80 metri, della banchina Alti fondali, l’AdSP è in attesa dell’ennesima approvazione del progetto da parte della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio. Solo a conclusione dei suddetti interventi si procederà con la produzione e la posa dei cassoni per l’allungamento della diga.
«Siamo finalmente giunti all’ultima fase di adempimento alle 22 prescrizioni ministeriali – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna –, una attività tecnicamente complessa, estremamente lunga nelle tempistiche di realizzazione e, aspetto non secondario, onerosa per le nostre casse. Un iter lungo 7 anni, condotto quasi in sordina e, pertanto, non visibile all’esterno, che ha purtroppo attirato accuse tanto gratuite quanto ingenerose nei confronti dell’Ente, che respingiamo decisamente ai mittenti. Entro fine giugno, una volta conclusa la bonifica bellica, si passerà alla fase di lavorazione più pesante del cantiere, con gli spianamenti dei fondali per la posa dei cassoni, la cui produzione verrà avviata non appena ottenuto il via libera definitivo dagli enti di controllo preposti».