Ossi, paese “sconvolto” dalla morte di Salvatore Piras: “Ragazzo solare e attivo nella comunità”
Le reazioni dei sindacati e della politica all’incidente sul lavoro che ha causato la morte del 23enne
Un paese “sconvolto” dalla tragedia sul lavoro che oggi ha messo fine alla giovane vita di Salvatore Piras, operaio 23enne morto in un tragico incidente sul lavoro a Sorso.
Il sindaco di Ossi, Pasquale Lubinu, si fa portavoce dello stato d’animo di un’intera comunità: “Salvatore era un ragazzo solare, un lavoratore che nel tempo libero partecipava alla vita della comunità con passione e impegno”, commenta.
Avrebbe compiuto 23 anni martedì 19 aprile, un compleanno che non sarà mai festeggiato: “Quello che è successo è una enorme disgrazia, ci stringiamo alla famiglia in questo momento di grande dolore”, continua il primo cittadino.
Il ragazzo era molto legato al suo paese e faceva parte del gruppo folk Santa Vittoria, con cui portava avanti le tradizioni della cultura sarda.
L’INCIDENTE – Si è verificato nel deposito di un’impresa edile a Sorso. Piras stava caricando sul camion i tubi di un ponteggio accatastati su un muro quando alcuni di questi lo hanno travolto colpendolo alla testa.
Un impatto violentissimo che si è rivelato fatale. Sul posto oltre ai sanitari del 118 e ai vigili del fuoco si sono precipitati i carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Porto Torres, oltre agli impiegati dello Spresal, il Servizio Prevenzione e Sicurezza del Lavoro.
LE REAZIONI – “Le morti sul lavoro sono sempre evitabili", afferma il segretario della Fillea Chil di Sassari Stefano Simula. “Oggi dobbiamo purtroppo aggiornare i tristi dati sulle morti bianche in Italia, che a ieri parlavano di 144 vittime dall'inizio dell'anno. Una strage che abbiamo il dovere di fermare”.
Secondo il sindacalista “serve una maggiore cultura della sicurezza, le imprese devono considerare i costi per la sicurezza come un investimento e non come un peso. bisogna puntare di più anche sulla formazione dei lavoratori”.
"E’ sconcertante che nel 2022 un operaio di 23 anni possa morire in un cantiere, attendiamo chiarezza su quanto accaduto, consapevoli che c’è sempre un nesso tra i fatti che portano a incidenti mortali e infortuni e il rispetto o meno di tutta la catena di regole, norme e prescrizioni che servono a garantire la sicurezza", commenta la segretaria regionale dell Fillea Cgil, Erika Collu. Anche lei chiede di investire di più sulla formazione dei lavoratori.
LA POLITICA – “Una notizia drammatica, un dolore enorme, l’ennesima tragedia sul lavoro. Non si può morire di lavoro", scrive sul suo profilo Facebook il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, che esprime il suo “dolore e cordoglio” ai familiari del ragazzo.
“Il lavoro dovrebbe essere speranza di una vita degna e invece ancora una volta ha portato alla morte di un giovane, non ci rassegneremo mai a questo”, afferma la deputata sarda del Pd Romina Mura, mettendo l’accento su un fenomeno, quello delle morti bianche, che “non accenna a rallentare, anzi si aggrava”.
Parla di “morte terribile”, il deputato M5S sassarese Mario Perantoni, che chiede di “accertare con urgenza le cause dell’incidente”. “Sono certo - continua il parlamentare sardo - che le autorità locali faranno rapidamente chiarezza sull'accaduto per stabilire eventuali responsabilità, intanto partecipiamo al dolore della sua famiglia”.
(Unioneonline/L)