Una toilette che non ti aspetti in un ristorante sui bastioni antichi di Alghero. Ci sono quadri colorati e strane sculture, persino un ritratto di Trump che campeggia sulla parete, esattamente sopra il wc. Sulla tavoletta bianca del gabinetto la scritta “la morte di Duchamp”.

Perché l’autore della “Toilet Museum”, Fabio Saiu, artista algherese di 54 anni, è partito proprio dall’orinatoio di Marcel Duchamp per restituire dignità ai servizi igienici. «Nel 1917 l’artista francese aveva portato il water dentro la galleria, e da quel momento nacque l'arte concettuale, - racconta Saiu – ecco, io ho voluto fare il procedimento opposto».

Saiu trascina l’arte dentro la toilette, con omaggi a sculture famosissime, come il David di Michelangelo, che nell’antibagno appare con la testa ripiena di gnocchetti sardi. Poi i quadri, uno con il tramonto su Capo Caccia, altri meno romantici, nello stile di Fabio Saiu, diplomato all'Accademia di Belle Arti di Sassari e con una passione per la ristorazione. Qui e là ci sono ginquetas, le pietre che caratterizzano la pavimentazione del centro storico.

I clienti apprezzano. «Una turista tedesca mi ha bussato sulla spalla per dirmi che si trattava del bagno più bello che avesse mai visto in vita sua», racconta l’artista che ha iniziato la sua carriera nel 1992 con una mostra personale curata da Pinuccio Sciola.

L’intento è quello di far parlare, di alimentare un proficuo e sano dibattito, suscitando curiosità nei tantissimi turisti/spettatori inconsapevoli che entrano in bagno e poi interrogano il titolare, intavolando una conversazione sull’arte.

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