Arrestato ieri a Olmedo dagli agenti della polizia di Stato il pluripregiudicato Patrizio Giovanni Iacono. Insieme a lui è finito in manette anche il fratello Dimitri, di 31 anni, scoperti entrambi in una pizzeria.

«Il 26enne», spiega il capo della squadra mobile Dario Mongiovì questo pomeriggio in conferenza stampa accanto al questore Claudio Sanfilippo, «era colpito da un provvedimento della procura della corte d’Appello di Firenze perché doveva scontare la pena di nove anni e 4 mesi».

Iacono aveva trascorso soltanto sette mesi in carcere per un tentato omicidio a Pisa nel 2018 ed era “quasi” latitante poiché, come aggiunge il questore, «non era ancora stato notificato il decreto». Sul fratello pendeva invece un ordine di rintraccio per notifiche.

Intorno alle 23 di ieri la cattura dopo un inseguimento tra le forze dell’ordine e Patrizio Iacono a cui sono stati trovati addosso una pistola Beretta 7.65 oltre a 5.900 euro. Dimitri era invece in possesso di una Sig Sauer calibro 45 mentre un’altra 6.65 è stata rinvenuta nel vano portaoggetti della loro automobile. Nel covo dei due gli agenti della Mobile hanno scoperto stupefacenti e apparecchiature per la conservazione della marijuana.

«I soldi – continua Mongiovì – pensiamo possano essere il guadagno per estorsione, usura, ricettazione». Lo stesso dirigente parla di un’indagine rivolta ad «appurare se alcuni episodi avvenuti di recente ad Alghero, come incendi di auto, tentate estorsioni o quant’altro, siano riconducibili ad entrambi i fratelli».

Secondo quanto trapela Patrizio Iacono avrebbe vantato con gli agenti la figura di Matteo Messina Denaro e i suoi 30 anni di latitanza. Una personalità che gli sarebbe piaciuto imitare se non si fosse trovato sulla sua strada la squadra mobile di Sassari.

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