Prima campanella amara per gli studenti disabili dell’hinterland sassarese che viaggiano per raggiungere le scuole superiori di Sassari. Il servizio di trasporto non è stato attivato. Qualcuno ha dovuto rinunciare a ritornare tra i banchi di scuola.

La  Provincia di Sassari non ha espletato la gara di affidamento del servizio di trasporto scuolabus che garantisce il percorso casa-scuola agli studenti con disabilità. I genitori sono pronti alla protesta. La burocrazia si è messa di traverso, impedendo ai ragazzi che arrivano dai centri vicini di raggiungere le scuole superiori di Sassari. 

Martedì 10 settembre, il ritorno in aula è stato possibile solo per coloro che hanno potuto viaggiare e raggiungere la propria scuola soltanto a bordo delle auto dei genitori. Ma non per tutti è possibile. Gli orari di lavoro di mamma e papà spesso non coincidono con quelli dell’Istituto scolastico. 

«Abbiamo provato a contattare gli uffici della Provincia senza esito o ricevendo spiegazioni poco chiare – spiega Sabina Saba, una mamma di Porto Torres che lamenta il disservizio – sappiamo che i fondi sono disponibili ma della gara di affidamento del servizio non  c’è traccia».

La Provincia attende dalla Regione che venga definito l’iter di pubblicazione sul Buras dell’assegnazione dei fondi stanziati dalla giunta regionale, circa 300mila euro destinati al trasporto degli studenti. Per ora l’amministrazione provinciale garantisce il rimborso spese alle famiglie o l’accompagnatore dei disabili nei mezzi pubblici. A farne le spese sono i ragazzi, una situazione di vero caos con disagi per studenti e genitori che si preparano alla protesta con striscioni e cartelloni davanti al Palazzo della Provincia. 

© Riproduzione riservata