Monteleone Rocca Doria: "Voci d'Europa" sperimenta il coro spazializzato
Le melodie del Coro Polifonico Turritano hanno animato il paese fin dal pomeriggio di ieriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Monteleone Rocca Doria ha dato il via alla 42esima edizione del festival internazionale di musiche polifoniche Voci d’Europa. Le melodie del Coro Polifonico Turritano hanno animato il paese fin dal pomeriggio (del 4 settembre), attraverso un tour itinerante a tappe gente tra gli slarghi, le piazze e i contesti panoramici dell’antico borgo fondato dai Doria. Un passaggio suggestivo è stato quello proposto all’interno del Museo del pane. In serata, la formazione diretta dal maestro Laura Lambroni ha aperto il concerto polifonico nella chiesa romanica di Santo Stefano, con l’accompagnamento del virtuoso tedesco Christian Antwerpen al violoncello e della bravissima Chiara Manca al pianoforte. Subito dopo, i due strumentisti hanno proposto alcuni applauditissimi brani in duetto, resi ancor più suggestivi grazie alla pregevole acustica dell’edificio sacro, un unicum in Sardegna per la presenza di due navate con due absidi affiancate. Protagonista del finale è stata lasezione maschile del Complesso vocale di Nuoro diretto dal maestro Franca Floris, che ha proposto un repertorio vario, con l’esecuzione di due mottetti,tratti da codici del 13esimo e 14esimo secolo, seguiti da un inno gregoriano molto famoso, il Crux fidelis, prima in modalità gregoriana e poi cantato in modalità per coro spazializzato.
Quest’ultima è un’esperienza musicale rara e molto interessante, ispirata da un brano scritto da Giovanni Bonato, compositore contemporaneo, il quale sperimenta le varie possibilità della voce, facendola interagire anche con le diverse acustiche, e posizionando i cantori in varie parti del luogo che funge da palcoscenico.Alla fine della serata sono state consegnate delle targhe di partecipazione agli artisti partecipanti e alla sindaca Giovannina Fresi. «In questa chiesa c’è un’ottima acustica, per cui sia i brani della prima parte, quelli sacri, medievali, rinascimentali sono stati veramente piacevoli da eseguire, ma anche la parte romantica – ha affermato Franca Floris –. Questo è un paese veramente straordinario, ed è altrettanto straordinario che il coro polifonico turritano abbia pensato di inserirlo come una delle località privilegiate del festival». Il festival prosegue il 5 settembre a San Gavino di Porto Torres, il 6 San Pietro di Sorres a Borutta e nel Parco Littu di Santa Maria Coghinas, il 7 sul traghetto per l’Asinara e quindi di nuovo a Porto Torres nella Tenuta Li Lioni. Quindi gran finale con il ritorno alla basilica di San Gavino.