E' accusato di avere violentato una donna di 48 anni e risponde anche del reato di tentato omicidio per i fatti avvenuti l'11 maggio a La Maddalena.

Ma la vicenda di un ragazzo di origini nordafricane per il quale ora è stata disposta la misura del carcere, va oltre l'episodio per il quale procede la Procura presso il Tribunale dei minori di Sassari.

Gli atti dell'indagine e di tutti i procedimenti, civili e penali, che riguardano il giovanissimo protagonista di questa vicenda, pongono il problema dell'adeguatezza delle misure adottate negli ultimi mesi anche a tutela del minore stesso.

Agli inizi di aprile, infatti, il Tribunale dei minori del Piemonte aveva disposto per il ragazzo un progetto e interventi "per contenere i rischi delle sue condotte".

I giudici indicano un percorso che prevede il coinvolgimento di Neuropsichiatria infantile. Il problema sono le condotte aggressive e gli atti di autolesionismo che emergono dagli atti in possesso dei giudici.

Il Tribunale dei Minori del Piemonte ordina il collocamento in una struttura adeguata, dove il giovane possa iniziare un percorso terapeutico. Ma il ragazzo viene inserito in una comunità, quella di La Maddalena, che ha finalità rieducative. Anche la stessa sorveglianza del minore, nella struttura maddalenina, è un problema.

Le relazioni dei Carabinieri di Olbia, sul punto, sono chiare. Il difensore del ragazzo, l'avvocato Luigi Ranalli, ha annunciato un ricorso al Riesame e tutti gli aspetti di questa vicenda saranno vagliati dai giudici.
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