Era accusata di maltrattamenti e lesioni nell'abbazia di San Pietro di Sorres a Borutta ed è stata assolta perché il fatto non sussiste. Questa la sentenza disposta dalla giudice Claudia Sechi, oggi in tribunale a Sassari, per una dipendente del monastero che, secondo le accuse, avrebbe vessato un'inserviente della struttura  tra maggio e luglio 2017.

Con una serie di presunte condotte volte a far dare le dimissioni alla 40enne, dalla minaccia di ucciderle i cani fino all'episodio in cui l'avrebbe chiusa in cucina oltre a continui ostacoli posti nello svolgimento del suo lavoro.

Per il pm Angelo Beccu le accuse non sussistevano mentre per l'avvocato di parte civile Luigi Satta, che ha chiesto la condanna e una provvisionale da 10mila euro, queste avrebbero dovuto essere riqualificate all'interno del reato di violenza privata.

Il legale della difesa, Nicola Lucchi, ha dichiarato che nessuno degli addebiti contro la sua assistita era sostenuto da prove affermando anche che l'imputata non aveva mai dato problemi a nessuno sul posto di lavoro. 

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