«Alberto era un grande appassionato, cuore e testa del pugilato, capace di trasmettere veri valori e di seguire e capire le persone, per le quali occorre leggere le situazioni di difficoltà in anticipo prima di applicare le contromisure. Caratteristiche che lui ha ereditato dal pugilato».

Il supermassimo Roberto Cammarelle, 42 anni, oro olimpico e campione del mondo di pugilato, ricorda Alberto Mura, maestro di boxe e uomo delle istituzioni. Scomparso nel 2012 a 54 anni, Ispettore della Polizia di Stato, sarà celebrato nella tre giorni di eventi dal titolo "Dieci Anni - Un soffio che alimenta la vita", in programma dal 15 al 17 dicembre, organizzato dal Boxing Club “Alberto Mura” con la collaborazione del Comune di Porto Torres.

Ambassador della Federazione Pugilistica Italiana, Cammarelle sarà presente in qualità di tecnico sportivo delle Fiamme Oro, vicino alla nazionale che sabato 17 affronterà il Belgio.Dall’altra parte ci sarà Raffaele Bergamasco, l’ex tecnico della nazionale e amico di Alberto, attualmente tecnico della squadra belga. Nove incontri Italia-Belgio e altrettanti Sardegna-Lazio, questi previsti nella serata di venerdì.

Si comincia giovedì 15 dicembre alle 18 nella Sala Filippo Canu con la presentazione del libro di testimonianze su Alberto Mura, curato dal giornalista Gianni Bazzoni, e un documentario di 8 minuti con le immagini sulla sua vita, realizzato dal regista Mauro Fancello. «Alberto era un poliedrico» aggiunge Cammarelle «capace di valorizzare il suo territorio con lo sport, la cultura e lo spettacolo. Nei miei confronti c’era grande rispetto e ammirazione e quando ero atleta ho avuto l’onore di partecipare agli eventi internazionali che lui organizzava, mentre un paio di volte in Sardegna ci sono venuto come ospite insieme a Clemente Russo». 

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