La salvaguardia delle biodiversità e delle specie a rischio, attraverso il Life Turtlenest, il miglioramento della governance della rete Natura 2000 al centro del progetto Life Sea Net, e soprattutto l’obiettivo di tutelare il 30 per cento di aree marine protette, come il Parco nazionale dell'Asinara, entro il 2030, fino alle filiere virtuose dell’economia circolare e della chimica verde.

Temi al centro della conferenza che si è tenuta questa mattina presso la sede del Parco nazionale dell’Asinara, un’altra tappa di Goletta Verde, la campagna itinerante di Legambiente. L’incontro si è tenuto alla presenza di Marco Porcu, assessore regionale all’Ambiente, Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna, Marta Battaglia, direttrice Legambiente Sardegna, Vittorio Gazale, direttore del Parco nazionale e dell'Area marina protetta dell'Asinara, e Michele Meloni, presidente Circolo Legambiente l’Olivastro Sassari.

Marta Battaglia sottolinea: «La Sardegna ha il 3,9% di territorio tutelato da aree naturali protette a cui si aggiunge il 18,29% di siti della rete europea Natura 2000, con una varietà estrema che spazia dai parchi nazionali e regionali, alle aree marine protette al parco geominerario alla riserva di biosfera Unesco, e ci sono diversi territori in Sardegna che hanno intrapreso la strada per diventare parchi regionali. Questo dinamismo è un segnale molto importante per il raggiungimento dell’obiettivo 30%».

Per l’assessore Porcu «le aree protette possono essere un’occasione di sviluppo, ma devono essere volute e calibrate sulle necessità locali e, comunque, devono tenere conto delle peculiari caratteristiche culturali ed economiche esistenti». L’incontro è stata l’occasione per premiare i comuni sardi insigniti delle Cinque Vele, un riconoscimento di Legambiente e Touring Club Italiano che hanno premiato l’Isola, al primo posto in Italia, con ben 7 località. Alla Regione, Legambiente chiede di accelerare con l'istituzione di nuovi parchi regionali per il Flumendosa e l'allargamento del Parco del Molentargius con l'inserimento della Laguna Santa Gilla e un tavolo di concertazione con la rete delle aree protette che preveda una opportunità di consultare anche le associazioni ambientaliste, la valorizzazione delle Zone umide e degli ecosistemi fluviali, la sperimentazione di processi partecipati per definire piani locali di adeguamento ai cambiamenti climatici che coinvolgano tutte le aree di interesse naturalistico dell’Isola. Domani, 8 luglio, presso il CEAS Stagno e Ginepreto di Platamona, la presentazione dei dati del monitoraggio lungo le coste sarde.

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