La gobbula, una tipica tradizione sassarese di lunga data. Una composizione popolare satirica in rima, rigorosamente in dialetto, su episodi, fatti e personaggi locali. Spesso usata, in termini molto ironici e soprattutto divertenti, mai cattivi, per prendere in giro politici e loro iniziative.

Il flop del Capodanno sassarese, quello dei balli di gruppo nelle piazze, andate clamorosamente deserte, non poteva ovviamente passare inosservato. E infatti è stato l'oggetto di una gobbula di ignoti che sta diventando virale. Sui social e sui telefonini. Ma anche nei locali pubblici è diventato l'argomento principe delle conversazioni tra avventori.

Bersaglio naturalmente gli ideatori del Capodanno delle beffe: il sindaco Nanni Campus e l'assessora alla Cultura Laura Useri. «A cantemmu a li tre re. Deu zi dogghia dugna bè. E pa primmu a Campus Nanni. Lu gran “Re dei Capodanni”. Chi ha approbaddu, pobarettu, di la Useri lu progettu». Questo è l'attacco dissacrante della gobbula. Che continua con lo stesso metro, in espressioni sempre inequivocabilmente popolari. «Capodanni cussì tristi no si n’erani mai visti. Mamma meia, guasthi manni. Marasorthi a Campus Nanni; e la Useri e “ballolandia” ’nnorammara chi s’innandia».

La gobbula (foto Tellini)
La gobbula (foto Tellini)
La gobbula (foto Tellini)

Se il sindaco Nanni Campus difende, ma vuole riflettere sulle sue scelte, chi l'ha presa male, molto male, è proprio l'assessora alla Cultura Laura Useri. Che invece si è lasciata andare ad uno sfogo sulla sua bacheca Facebook. «Siamo certi di non avere superato il limite? - commenta a proposito, tra gli altri passaggi -. Scrivere poesie ad hoc, con contenuti tutt'altro che nobili, non è oltre il limite umano che tutti dovrebbero rispettare? Non viola alcune regole morali, che distinguono le brave persone da quelle meno buone?».

Un rattoppo peggio del buco. Infatti uno dei primi commenti allo sfogo è stato l'immancabile "Dimissioni subito". Tra qualche difesa d'ufficio, i commenti allo sfogo dell'assessora sono stati quasi tutti negativi. A Sassari l'ironia è infatti sacra. Guai a toccarla. La gobbula ne è uscita nettamente vincente. E non poteva essere diversamente. Nella città della cionfra, in un Capodanno che, volenti o nolenti, passerà alla storia.
 

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