La cura del patrimonio verde di Alghero, un dibattito a Casa Gioiosa
L’appuntamento è per mercoledì 5 novembrePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Oltre due terzi del territorio di Alghero sono coperti da boschi, macchia mediterranea e aree naturali. Un patrimonio verde che non ha eguali in Sardegna e che di recente si è arricchito di un tassello prezioso: circa 200 ettari tra Capo Caccia e Punta Giglio entrati ufficialmente a far parte del patrimonio pubblico comunale, grazie a un’operazione portata avanti dal Comune e dal Parco Regionale di Porto Conte. Un passo importante non solo per la tutela del paesaggio, ma anche per la gestione attiva del territorio. L’acquisizione, infatti, è accompagnata da una dotazione finanziaria di circa 4 milioni di euro proveniente dai fondi di sviluppo e coesione (FSC 2021-27), destinata a interventi di conservazione e ripristino degli habitat naturali e delle specie che li popolano. Risorse che consentiranno di valorizzare concretamente le nuove aree pubbliche, in piena coerenza con il Testo unico sulle foreste e con la recente Nature Restoration Law europea. M
a il vero obiettivo va oltre la tutela, come spiega Emmanuele Farris, botanico dell' Università degli Studi di Sassari, coordinatore WP5 Spoke09 progetto PNRR e.INS e presidente sezione sarda della Società Botanica Italiana. «Lo scopo è costruire un modello di gestione sostenibile che unisca ambiente, economia e occupazione. Con i suoi 225 km² di estensione, Alghero può infatti puntare su un’economia diversificata, in cui il settore forestale, inteso come cura del paesaggio, tutela della biodiversità e manutenzione del territorio, giochi un ruolo strategico accanto al turismo e all’agricoltura». Oggi, da Maria Pia fino ai confini di Bantine ’e Sale, la macchia si estende quasi senza soluzione di continuità. «Ma la crescita disordinata della vegetazione e la diffusione di specie aliene come il pino d’Aleppo e l’acacia saligna minacciano la biodiversità e aumentano il rischio incendi», prosegue Farris. Servono interventi mirati, giovani formati e una visione chiara: non più solo più bosco, ma un bosco migliore, capace di mantenere il mosaico di habitat che rende unico questo territorio.
Di questi temi si parlerà il 5 novembre 2025, alle 15 a Casa Gioiosa, in località Tramariglio, durante l’incontro pubblico “Mosaico di habitat o foresta continua? Scelte e prospettive per le infrastrutture verdi nelle Aree Protette”, organizzato dal gruppo di lavoro sulle infrastrutture verdi dell’Università di Sassari e dal Parco di Porto Conte. La partecipazione è gratuita, iscrizioni a questo link.
