Il bacino è quasi a secco e i pesci muoiono a centinaia. Succede nel lago Cuga: a spiegare le ragioni del fenomeno è l’Enas, che ha risposto a una segnalazione inviata dal sindaco di Uri, Matteo Dettori, lo scorso 28 luglio.  

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L’Ente acque della Sardegna ha fatto sapere che attualmente l’invaso si trova al 6% del suo livello di riempimento: appena 1,2 milioni di metri cubi su 20. In queste condizioni, viene spiegato, «la qualità delle acque peggiora naturalmente, con valori di ossigeno disciolto molto bassi e la presenza di fioriture algali, favorite dalle elevate temperature». Una combinazione di fattori fatale per i pesci, che sono stati trovati a centinaia, senza vita, a galla e lungo le sponde. 

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Sono state intensificate le campagne di monitoraggio, fanno sapere dal Comune, «che al momento non evidenziano criticità legate a fattori esterni, ma piuttosto conseguenze della prolungata siccità e delle attuali condizioni climatiche».

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L’argomento è stato oggetto di comunicazione ufficiale da parte del sindaco durante l’ultima seduta del consiglio comunale.

Inoltre «il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale è stato prontamente informato e coinvolto per i necessari accertamenti sul posto insieme alla compagnia barracellare, sempre attenta e presente nella vigilanza attiva del territorio, pronta a segnalare ogni eventuale criticità». 

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Qualora emergessero anomalie nei prossimi monitoraggi, l’Enas si è impegnato a coinvolgere tempestivamente le autorità competenti e il Comune di Uri.

(Unioneonline)

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