Il carnevale di Bonorva è una manifestazione «spensierata» e «ha dell’incredibile quello che sta succedendo in queste ore».

Il sindaco di Bonorva non ci sta e risponde all’indignazione della comunità di Cabras per quanto avvenuto durante i festeggiamenti del carnevale nel centro del Sassarese, dove un gruppo di ragazzi ha imitato la corsa degli Scalzi.

«Nessuno di quei ragazzi – scrive su Facebook il sindaco Massimo D’Agostino – voleva in alcun modo offendere o mancare di rispetto alle tradizioni di Cabras. Il carnevale è carnevale ed ogni singola manifestazione è pregna di satira religiosa e di riferimenti clericali con preti, suore, papi e quant’altro, soggetti ad essere rappresentati con modalità più o meno scherzose».

Il primo cittadino capisce «l’unicità e la spiritualità dell’evento di Cabras» e che la rappresentazione possa «aver scosso e turbato i sentimenti di molte persone». Per questo si dice «profondamente dispiaciuto», ma assicura. «Nessun intento denigratorio, nessun tentativo di ridicolizzare la straordinaria manifestazione di fede in questione, solo un aspetto goliardico che fa parte del libero esercizio della satira carnevalesca, per quanto possa sembrare inopportuno».

Il sindaco in una telefonata al suo collega di Cabras ha manifestato tutto il suo dispiacere, ma ha chiarito: «Non intendo muovere alcuna critica all’operato dei ragazzi bonorvesi, che non hanno commesso alcun delitto ma hanno soltanto rappresentato un evento importante della nostra Sardegna, senza peraltro denigrarlo come ho letto da più parti».

L’auspicio, conclude il primo cittadino, è che «nei prossimi giorni si arrivi ad un ulteriore chiarimento tra le due comunità e che questo serva alla nascita di un sentimento di stima e di amicizia».

(Unioneonline/L)

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