Il sindaco Massimo Mulas dice sì all'idrogeno verde, fonte di energia pulita a basso impatto ambientale e con vantaggi economici notevoli, a Porto Torres. È green il futuro dell'area industriale, ormai in fase di de-carbonizzazione con l'avvio alla sostituzione dell'attuale centrale di Fiume Santo con impianti di generazione basati su fondi rinnovabili. Una sfida energetica per uno sviluppo sostenibile e un terreno già fertile per poter puntare sull'energia verde.

Porto Torres ha un porto infrastrutturato, con 1370 ettari di area industriale utilizzabile, ha una posizione strategica che le consentirebbe di diventare un Hub di idrogeno verde per le navi che potrebbero effettuare lo stoccaggio proprio nel porto turritano. "Diventerebbe un polo strategico per tutto il Mediterraneo - sostiene il consigliere regionale di Cambiamo, Antonello Peru - ed è facile immaginare cosa potrebbe voler dire tutto questo dal punto di vista economico e occupazionale tra lavoratori diretti e dell'indotto. Senza dimenticare che sullo sfondo c'è ancora la realizzazione di quella dorsale che poi potrebbe accogliere proprio l'idrogeno verde e dare finalmente ai sardi energia pulita e a basso costo".

Lo stesso sindaco di Porto Torres e agli altri sindaci della Rete Metropolitana hanno inviato una lettera al presidente della regione Christian Solinas e all'assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, un documento con linee di indirizzo condivise all'unanimità "per aprire nuove prospettive di rilancio e sviluppo sostenibile del territorio del Nord-Ovest dell'Isola e con esso di tutta la Sardegna".
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