Le campagne dei territori comunali di Alghero, Sassari, Porto Torres e Olmedo rischiano di restare all’asciutto. Le acque trattate dal depuratore di Alghero non potranno essere utilizzate per irrigare le produzioni agricole. Abbanoa non ha provveduto ad aggiornare i Piani di gestione e il Consorzio di Bonifica della Nurra ha disposto l’interruzione immediata del conferimento dei reflui affinati nell’impianto di San Marco.

Due milioni di metri cubi di preziosa risorsa idrica verranno scaricati nel Calich, con probabili conseguenze ambientali per il delicato sistema lagunare e per le vicine acque di balneazione. Con una lettera inviata ad Abbanoa e, per conoscenza, anche al sindaco di Alghero, Mario Conoci, e all’Arpas, il direttore dell’area tecnica agraria del Consorzio, l’ingegnere Francesco Paolo Naccari, ha comunicato agli enti competenti che la ripresa dell’immissione irrigua dei reflui verrà disposta non appena Abbanoa, gestore dell’impianto di depurazione, avrà provveduto ad aggiornare i Piani di gestione, come da Regolamento.

L’impianto di San Marco mette a disposizione del comparto agricolo i reflui depurati che il Consorzio di Bonifica della Nurra utilizza per garantire l’irrigazione di circa 27 mila ettari di terreni, campagne situate nei comuni di Alghero, Sassari, Porto Torres e Olmedo. «In un momento storico così delicato a causa dei cambiamenti climatici, dei sempre più frequenti fenomeni siccitosi, con gli invasi che non sono al massimo dei loro volumi – commenta il presidente del Consorzio, Gavino Zirattu – sarebbe un delitto sprecare milioni di metri cubi di acqua depurata, ma il regolamento parla chiaro: l’autorità competente deve provvedere a rinnovare il Piano di gestione dei rischi connessi all’utilizzo dell’acqua».

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